Martedì, 05 Novembre 2024
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Recensione dello spettacolo “The Prudes”, in scena al Teatro Belli dal 17 al 19 Dicembre 2018, nell’ambito della rassegna “Trend – Nuove frontiere della scena britannica”

 

“C'è una cosa molto importante che noi dobbiamo fare prima possibile” dice Alice Harford nella celebre battuta finale di “Eyes wide shut”.

 

Quello, appunto, che James (Gianluigi Fogacci) e Jessica Prude (Carlotta Proietti) non fanno da 14 mesi, come testimonia implacabilmente il diario di lei. Dicono di non essere, nomen omen, “prude” (puritani) e, per dimostrarlo, decidono di praticare terapeuticamente davanti al pubblico. Da questo gustoso spunto narrativo, che dà sale all’intero testo di Anthony Neilson, si dipana uno snervante dialogo fatto di recriminazioni, confessioni, elucubrazioni, dentro cui affonderanno i sani propositi iniziali.

Recensione dello Spettacolo Yellow Moon di David Greig in scena al Teatro Belli 14-15 dicembre

TREND nuove frontiere della scena britannica a cura di Rodolfo di Giammarco

 

Lee è un adolescente problematico, abbandonato dal padre all’età di cinque anni e trascurato dalla madre depressa, che spera di trovare fortuna nella criminalità organizzata.

Leila è una giovane e introversa musulmana, decisamente una brava ragazza. In verità, nasconde un segreto. Tutti i venerdì sera sgattaiola fuori dalla sua stanza recandosi al negozio per  leggere riviste sulle celebrità e nell’indisturbato silenzio notturno sfigurare il proprio corpo con tagli.

Recensione dello spettacolo ‘Il berretto a sonagli’ in scena al Teatro Quirino dall’11 al 23 dicembre 2018

 

Quando Luigi Pirandello scrisse questa commedia in due atti, la definì ‘nata’ e non scritta perché i temi che affronta sono vivi e vividi e ben radicati ancora oggi nell’odierna società: nonostante l’opera sia datata 1916, è innegabile ancora una volta il carattere ante litteram di quelli che oggi sono riconosciuti quali i ‘topoi’ pirandelliani come i paradossi esistenziali dell'individuo e i dilemmi che scaturiscono dalle condanne sociali imposte nei confronti di determinati comportamenti. 

Originariamente scritta in siciliano perché pensata per l’attore Angelo Musco, prima di essere messa in scena, tra Musco e Pirandello nacque qualche tensione poiché avevano due visioni diverse di come sarebbe dovuta essere rappresentata l’opera: mentre il premio Nobel avrebbe voluto concentrarsi su temi a lui cari quali quelli della maschera, della pazzia, dell’anticonvenzionalità per offrire al pubblico una riflessione lucida e drammatica sul paradosso dell’esistenza umana, Musco desiderava invece sottilineare maggiormente l’aspetto comico per rendere la rappresentazione ancora più brillante.

Recensione dello spettacolo “Treni ed eroi” di e con Francesco Andolfi regia di Gabriele Linari in scena al teatro Lo Spazio dal 11 al 16 dicembre 2018

 

Ricordi in bianco e nero così preziosi da sembrare quelle foto di quando eravamo bambini che emergono all’improvviso e non ricordavamo più di avere. Ricordi lontani ma per nulla sbiaditi perchè impossibile dimenticare gli orrori della guerra e la bellezza della gioventù. La storia raccontata da Luigi inizia a Napoli quando si stava in cinque in due stanze e da ragazzini si andava sulla spiaggia di Mergellina; la ricchezza era roba per altri, quelli il cui benessere si udiva da lontano e si misurava dal frastuono del motore delle loro auto. È una storia di venti che cambiano improvvisamente direzione e quando hai ancora sul viso e negli occhi la spensieratezza, già quel soffio ostile e freddo porta via la spiaggia di Mergellina e il parco giochi per far posto alla stazione..ma soprattutto alla guerra.

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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