Domenica, 23 Marzo 2025
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Dall’1 al 6 aprile, al Teatro Elfo Puccini di Milano andrà in scena LA FURIA DELLE SIRENETTE, performance diretta da Maria Vittoria Bellingeri e ispirata al testo di Thomas Quillardet, una scrittura vivace per l’infanzia che lascia ampio margine all’immaginario adulto. Lo spettacolo racconta la storia di due sorelle, Olga e Olivia, due sirene dal temperamento diverso e complementare alla ricerca di un altrove inedito: un’Odissea marina le condurrà, attraverso l’incontro con variopinti personaggi oceanici, alla scoperta del proprio io.

La dualità simbiotica e rassicurante, ritmata dal moto delle onde, viene stravolta dal desiderio di infinito, “furia” inevitabile del nostro destino. Olga e Olivia si percepiscono ”un mezzo mezzo”, metà pesce e metà donna, ma anche metà bambino e metà adulto. Attraverso un viaggio iniziatico, le protagoniste esplorano il delicato passaggio dall’infanzia all’adolescenza, scoprendo la propria essenza e trasformando la diversità in unicità.

«In questa performance, esploro il dolore e la bellezza della separazione incarnati nel legame tra due sorelle - dichiara la regista Maria Vittoria Bellingeri - ma questa storia potrebbe essere anche quella di amanti, madri e figlie, o maestri e discepoli. È il viaggio dentro la paura più grande: la paura di perdere l’altro, di distruggere una connessione che ci dà vita. Eppure, quanto è difficile separarsi quando l’amore è ancora vivo? Come le sirene ci insegnano, il mondo è infinito, e anche il nostro mondo interiore lo è: l'amore può esistere anche nella distanza, e il ricordo diventa il nostro strumento di connessione. Nel finale, le sorelle si separano, sotto la guida simbolica di un'anguilla, senza rabbia, ma con una profonda commozione. Un abbraccio doloroso, ma potente, che segna un atto di crescita, di consapevolezza, e di liberazione».

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Nato ottantenne nel corpo di un bambino, Nino Cotone vive (ma solo nell’aspetto) una vita inversa. Vittima di un curioso scherzo del destino, affronta l’infanzia come se fosse un anziano e la vecchiaia come se fosse un bambino. Ha con sé una valigia in cui ha raccolto i ricordi della sua strana vita. Vuole raccontarla prima di dimenticare, prima di cadere in un eterno presente, quello dei neonati che non hanno la percezione del tempo che passa. Nell’adattamento di Pino Tierno, la straordinaria favola moderna di F. S. Fitzgerald, che s’interroga sul significato della vita, si svolge in Italia, dall’Unità ai primi Anni Settanta.

Da questo romanzo è stato tratto il film di David Fincher Il curioso caso di Benjamin Button del 2008 con Brad Pitt e Cate Blanchett vincitore di 3 premi Oscar.

Un uomo in controluce che sembra stia per partire verso un fascio luminoso che già in parte lo avvolge… ma esita. Si ferma. Il rumore della lancetta di un orologio segna il tempo. Poi, quasi strappandosi al suo destino, viene in proscenio, si rivela allo spettatore: è Nino, nato anziano e morto bambino. Ha con sé una valigia in cui ha raccolto i ricordi della sua strana vita.

Così inizia lo spettacolo La vita al contrario, versione teatrale della straordinaria favola moderna di F. S. Fitzgerald The curious case of Benjamin Button, pubblicata per la prima volta nel 1922, che s’interroga sul significato della vita, sulla sua imprevedibilità e sull’ineluttabilità della morte: “Capita a tutti di sentirsi diversi in un modo o nell’altro, ma andiamo tutti nello stesso posto, solo che per arrivarci prendiamo strade diverse…” Nino apre la sua valigia e ne tira fuori una vecchia cartella ricolma di fogli ingialliti: è il racconto della sua vita.

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“Eppur si muove.” Queste parole, sussurrate con fermezza e disperazione, hanno attraversato i secoli, diventando il simbolo della libertà del pensiero. Ma chi era davvero Galileo Galilei? Quale fu il prezzo della sua ricerca? Cosa si cela dietro il mito del genio, dell’eretico, dell’uomo che osò sfidare il cielo e la terra?

Corrado d’Elia ci guida alla scoperta di un Galileo più umano che mai: un uomo prima ancora che un rivoluzionario, un figlio, un padre, un amante, un pensatore solitario e inquieto, capace di meravigliarsi davanti alle stelle e di interrogarsi senza sosta sul senso dell’universo.

Uno spettacolo che va oltre la biografia e la scienza, per entrare nell’anima di un personaggio complesso e straordinario. Attraverso una narrazione intensa e poetica, d’Elia porta in scena la lotta interiore di Galileo, il tormento dell’intelletto contro il dogma, il conflitto tra la necessità di sopravvivere e l’istinto di cercare la verità. Dalla scoperta delle leggi dei corpi cadenti all’abiura davanti al tribunale dell’Inquisizione, dal telescopio che svela nuovi mondi alla dolorosa solitudine dell’esilio, tutto è raccontato con uno sguardo profondo, intimo, vivo.

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Dal celebre racconto di William Rose e ispirato all'omonimo film di Mackendrick, Lady Killers, Mario Scaletta ha tratto l’adattamento teatrale di La Signora Omicidi.

È una commedia ricca di humor e di divertenti intrighi, situazioni ambigue ed equivoci esilaranti, ambientata in una Londra anni Cinquanta, città che fa da sfondo all’improbabile incontro fra Louise Wilberforce, arzilla e svanita affittacamere, e il misterioso Professor Marcus, presunto musicista, in realtà capobanda di un gruppo di pericolosi malviventi che Louise Wibelforce finirà per smascherare.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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