Giovedì, 20 Febbraio 2025
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Recensione di ‘Smarrimento’ all’Auditorium La Fratta di San Daniele del Friuli il 19 febbraio 2025

 

Nella stagione dell’Ert, Ente regionale teatrale del Friuli Venezia Giulia,  viene proposto, purtroppo soltanto per una serata,  un lavoro  di grande presa: ‘Smarrimento’, scritto da una delle più brillanti drammaturghe italiane contemporanee:Lucia Calamaro. 

Vincitrice di tre premi Ubu, in questo intenso  e raffinato monologo racconta di una scrittrice in crisi, che dopo una fase di successo, non riesce più a terminare un libro. Nel senso che inizia a scrivere una storia e poi si ferma, incapace di trovare una conclusione per la vicenda.

Costretta dalla situazione economica familiare e pressata dagli agenti, si presta ad andare in giro a presentare i suo lavori, nella speranza che vendendo  i suoi vecchi libri, ci siano delle entrate per tirare avanti in  attesa che  la situazione si sblocchi.

Detto così sembra una trama piuttosto semplice, ma in realtà questo è solo il canovaccio sul quale l’autrice inserisce  momenti narrativi struggenti, pennellate ironiche, riflessioni profonde, che accompagnano lo spettatore  in un affascinante caleidoscopio di racconti, che la bravissima Lucia Mascino, peraltro protagonista  il giorno dopo di un incontro/intervista inserito nella rassegna LeggerMente, riesce a fare suoi con assoluta naturalezza, grazie ad  una tecnica solidissima ed ad una sensibilità preziosa, che le consente di muoversi con  gesti appropriati, toni variegati, colori differenti, a seconda del momento e dell’interlocutore. Quando il pubblico arriva, si trova il sipario aperto.

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Recensione di ‘Elisir d’Amore’ al ‘Mario del Monaco’ di Treviso

 

Al Teatro Comunale ‘Mario Del Monaco’ di Treviso, ‘Elisir d’Amore’ chiude una stagione lirica contrassegnata da una serie di continui sold-out e da ampli consensi di  critica.

Merito di una politica culturale attenta, firmata dal direttore artistico Stefano Canazza, che ha saputo unire titoli amati e qualità, giovani voci e veri leoni del palcoscenico, in uno scambio di energie ed esperienza che ha entusiasmato la platea  e che conferma il profondo legame fra la marca trevigiana ed il melodramma.

Essere un teatro di tradizione vuol dire portare avanti degli obiettivi di qualità, cercando di offrire ai cantanti più giovani occasioni di lancio, permettere ai talenti emergenti di consolidare repertorio ed esperienza , portare avanti una chiara azione educativa mirata al territorio. Treviso  è riuscito ad aggiungere un ulteriore punto di forza: la presenza  nel cartellone di grandi artisti che troppo spesso sono trascurati dai cartelloni delle fondazioni italiane. In questo caso ci riferiamo alla  bacchetta gloriosa di Tiziano Severini, che guida le fila di questo ‘Elisir d’Amore’, che può contare su scene e costumi di  Gianmaurizio Fercioni, autore di un agile allestimento dai richiami tradizionali, con elementi dipinti che rimandano all’allestimento del 1832, piacevoli  da vedere e funzionali  alla regia, ironica ma mai sguaiata, di Bepi Morassi, che lavora sugli interpreti con impegno, tratteggiando dei personaggi interessanti, con alcuni momenti di grande suggestione ed altri decisamente leggeri. Curiosa l’idea di introdurre nella narrazione gli odori, che esplodono negli effluvi di ragù che raggiungono copiosi la  platea durante la festa prenuziale e piacevole il gioco fra palcoscenico e sala, che porta ad un certo punto le coriste nei palchi e Dulcamara in platea.

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Recensione dello spettacolo Antonio e Cleopatra in scena al Teatro Quirino dal 11 al 16 Febbraio 2024

 

Valter Malosti realizza un bello spettacolo evocativo e profetico, raccontandoci due caratteri intensi della storia di Roma e del Mediterraneo, Marco Antonio, che egli interpreta e Cleopatra, vissuta in scena con originalità dalla coprotagonista Anna Della Rosa.

L'interpretazione di questa attrice è la cosa che più spicca nell'opera, passando dalle molte sfaccettature ad una follia dirompente macchiata di arguta e ripetuta comicità spumeggiante. Il suo personaggio è contraddittorio, scalpitante, variopinto, incontrollabile, irascibile, ci narra di una regina potente e fragile a seconda delle necessità. Cleopatra ci mostra il metateatro, con maestria e a volte svelando il trucco, si fa attrice in vita per ottenere ciò che vuole.

Antonio dal suo canto qui è un uomo diviso tra il dovere e il piacere. Quindi insegue passioni, tradimenti e godimento e spesso gira la ragion di stato a proprio vantaggio. Il suo personaggio non risulta affatto integro, tuttavia Malosti gli dà un sapore eroico e dionisiaco e si destreggia nell'arte oratoria che Shakespeare attribuisce a questo console romano in più tragedie.

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Recensione dello spettacolo “Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro” in scena al teatro Spazio Diamante dal 13 al 16 febbraio 2025

 

È un testo molto attuale e che fa riflettere quello che Emanuele Aldrovandi porta sul palco dello Spazio Diamante di Roma attraverso la performance di Giusto Cucchiarini, Serena De Siena, Tomas Leardini e Silvia Valsesia. Incentrato sul concetto di felicità e di realizzazione personale, lo spettacolo prende il via dal desiderio di una madre di far diventare famosa la figlia di sette anni a cui piace disegnare. È convinta che, con la spinta giusta, ciò possa accadere e ha trovato anche chi può darle questo aiutino, Chiara, famosa attrice, che Marta invita con l’inganno alla festa di compleanno di Emma per mostrarle i suoi dipinti. Nel suo piano include il compagno Ferdinando e il cognato Carlo, insieme ai quali vuole convincere Chiara a creare un post sul suo profilo social per dare visibilità ad Emma. Ma è davvero la felicità della bambina a cui pensa?

Quello proposto questa volta da Aldrovandi è uno spettacolo complesso, tanto ricco di sfumature, sfaccettature e interpretazioni che nemmeno esaminandole tutte si riuscirebbe a trovare una risposta ai dilemmi dei quattro protagonisti. Dilemmi che sono un po’ anche i nostri. Il mondo in cui si muovono i personaggi è quello fondato sull’apparenza e permeato dai social media che viviamo ogni giorno, per questo i dubbi e le angosce dei protagonisti sono talmente uguali ai nostri che l’istinto è quello di volersi alienare da tali emozioni per non essere coinvolti emotivamente.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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