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Al Cinema Farnese di Roma l’Asian Film Festival si chiude con “Il mistero scorre sul fiume”
Recensione del film “Il mistero scorre sul fiume” di Wei Shujun
Tratto dal romanzo “Mistakes by the river” dello scrittore Yu Hua, considerato uno dei più importanti autori cinesi del nostro tempo, il film del regista Wei Shujun racconta una serie di omicidi che avvengono nella Cina degli anni ’90, un Paese che ancora non è diventato il più tecnologicamente avanzato del pianeta.
A indagare su queste morti misteriose è il detective della polizia Ma Zhe, interpretato dall’attore Zhu Yilong, che incontra non poche difficoltà. Né le diverse testimonianze raccolte, né gli indizi trovati sulla scena del crimine o i principali sospettati lo aiutano a districare la matassa. Così si ritrova, suo malgrado, a doversi addentrare sempre più a fondo negli strani comportamenti dei sospettati a rischio della propria sanità mentale restando sempre più coinvolto nell’oscurità delle loro anime.
Colpisce fin da subito la volontà del regista di raccontare in modo più intimo la storia. Attingendo alla concezione più classica e tradizionale del noir, in cui non sono le indagini in sé a rappresentare il fulcro della narrazione ma più le pressioni psicologiche e le tensioni generate dal caso, Shujun dimostra di saper rielaborare e far proprie anche storie non ideate direttamente da lui. Prevalgono anche qui, infatti, la componente riflessiva, apatica e le ambientazioni dai colori forti che già caratterizzano le sue opere.
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