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Il Ciampa di Sebastiano Lo Monaco condanna ante litteram la falsità della società moderna
Recensione dello spettacolo ‘Il berretto a sonagli’ in scena al Teatro Quirino dall’11 al 23 dicembre 2018
Quando Luigi Pirandello scrisse questa commedia in due atti, la definì ‘nata’ e non scritta perché i temi che affronta sono vivi e vividi e ben radicati ancora oggi nell’odierna società: nonostante l’opera sia datata 1916, è innegabile ancora una volta il carattere ante litteram di quelli che oggi sono riconosciuti quali i ‘topoi’ pirandelliani come i paradossi esistenziali dell'individuo e i dilemmi che scaturiscono dalle condanne sociali imposte nei confronti di determinati comportamenti.
Originariamente scritta in siciliano perché pensata per l’attore Angelo Musco, prima di essere messa in scena, tra Musco e Pirandello nacque qualche tensione poiché avevano due visioni diverse di come sarebbe dovuta essere rappresentata l’opera: mentre il premio Nobel avrebbe voluto concentrarsi su temi a lui cari quali quelli della maschera, della pazzia, dell’anticonvenzionalità per offrire al pubblico una riflessione lucida e drammatica sul paradosso dell’esistenza umana, Musco desiderava invece sottilineare maggiormente l’aspetto comico per rendere la rappresentazione ancora più brillante.