Giovedì, 21 Novembre 2024
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Le letture per l’autunno.

 

 

“L’autunno è la stagione più dolce, e quello che perdiamo in fiori lo guadagniamo in frutti”. Samuel Butler

 

In questi giorni d’autunno quale libro state leggendo? L’autunno, assieme all’inverno, è il periodo ideale per leggere un bel libro con accanto una bella tisana e una calda coperta. O, per chi preferisce stare all’aperto, è il momento perfetto per sedersi su una panchina nel parco e leggere, ammirando di tanto intanto i bellissimi colori dell’autunno. Se però non sapete ancora cosa leggere perché indecisi tra le numerose novità letterarie, a seguire troverete alcuni dei libri che, a nostro parere meritano di essere letti.

 

Ecco a  voi  in primis il libro che vi segnaliamo in primo piano e a seguire la nostra selezione consueta:

 

Anche quando nessuno ci crede. La rivincita degli  underdog di Gianluca Gazzoli, Mondadori. 

"Underdog" è un termine che nello sport viene usato per indicare squadre o atleti su cui nessuno avrebbe mai puntato, quelli dati per perdenti perché partiti da una condizione di sfavore, ma che poi sbaragliano tutti e vincono nello stupore generale. Un underdog è un animale strano, perché, anche quando trionfa, poi è costretto a continuare a superarsi per dimostrare a se stesso e agli altri di meritare tutte le proprie conquiste, di non essere un fuoco di paglia.

Il libro racconta dieci storie di underdog, campioni dello sport, attori, giornalisti, imprenditori, artisti che con le loro vite fatte di sogni, sudore, lavoro e successo hanno ispirato Gianluca Gazzoli. Nel suo podcast “Passa dal BSMT”, infatti, Gazzoli in questi anni ha conosciuto persone fuori dal comune e ogni volta ha potuto collezionare piccoli e grandi insegnamenti, lezioni che ci possono aiutare a migliorare sia sul piano personale che professionale. In queste pagine l’autore cerca di trasmetterci quello che ha imparato e che continua a imparare confrontandosi con le grandi personalità passate dal BSMT. E lo fa soprattutto attraverso le storie di chi non ci è ancora passato ma potrebbe farlo. Tra i tanti personaggi ospitati – solo per citarne alcuni – Valentino Rossi, Roberto Saviano, Matt Damon, Beppe Sala, Giovanni Malagò, Laura Pausini, Ornella Vanoni e tanti altri

Dieci storie, dieci miti, dieci concetti fondamentali per andare alla conquista del proprio posto nel mondo. Che è lì, oltre i dubbi, le paure e al fondo di tanto appassionato lavoro.”

 

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Recensione dell'antologia di scritti Giallo all'italiana edita dalla Compagnia dei Santi Bevitori di Pistoia. Una giovane impresa culturale in cui confluiscono competenze tipografiche, redazionali, grafiche ed editoriali affinate negli anni. Una piccola ma dinamica casa editrice con sede a Pistoia.

 

" [...] Subito riprese con rinnovata energia a mescolare metodicamente il beveraggio. Gira e rigira, senza fermarsi mai, e il rumore del cucchiaino sul bordo del vetro. Tan, tan, tan. Di seguito, di seguito, senza posa, eternamente. Gira, e gira, e gira, e rigira. Mi guardava sorridendo. Allora estrassi la pistola e sparai."

(Max Aub, Delitti Esemplari, 1961)

 

Poco più di un anno fa, un grande bistrattato della letteratura italiana del '900 avrebbe compiuto 100 anni.

Lo scrittore, giornalista, curatore editoriale, traduttore, critico letterario e cinematografico in questione era è e resta Oreste del Buono.

Nella dimenticanza generale di una (dovuta) celebrazione mancata, una piccola casa editrice di Pistoia, la Compagnia dei Santi Bevitori, lo ha omaggiato con un volumetto di 184 pagine, a cura di Elisabetta Camerlo con la consulenza di Loris Rambelli, che raccoglie diversi scritti, sparsi tra riviste quotidiani e libri, che coprono un arco di tempo di una quarantina d'anni nel corso dei quali l'intellettuale pogginco ha esaminato a più riprese il Giallo all'italiana.

Fin dal principio il grande interrogativo è stato: È mai esistito questo sottogenere?

Di fatto OdB pur dando di volta in volta, e nel complesso, un punto di vista originale e sempre molto personale, non riesce in definitiva a mettere del tutto a fuoco la questione. Una bella gatta da pelare o, se preferite, un grandissima patata bollente.

Un gruppo sparuto di autori e un insieme di caratteristiche identificative fin troppo avvolte dalla bruma della Bassa Bolognese di Macchiavelli quanto dalla nebbia della Milano di Scerbanenco non ha permesso, nonostante l'ottimo artigianato letterario di scrittori come Fruttero e Lucentini o Veraldi, di definire uno stile propriamente "italiano".

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Recensione di Grammatica di un desiderio di Vanessa Tonnini, Neri Pozza

 

“C’è una paura più grande, che al solo avvicinarsi disarciona il corpo, si prende il respiro, e resta invincibile nel tempo. È la paura di ciò che ho perduto.”

 

Un esordio letterario profondo e malinconico sui tumulti dell’adolescenza, una storia  sulla scoperta del desiderio. 

Vanessa Tonnini, autrice e sceneggiatrice, ci racconta con una storia di pura fantasia, la vita, le vicissitudini e i desideri di un ragazzo che pian piano diventa uomo e si riappacifica con la vita.  Il romanzo inizia con Nicaredda, il protagonista, che decide di narrare ciò che gli era accaduto  dagli inizi del Novecento agli anni Settanta. Dopo avere tenuto per tutta la vita tutto dentro sente il bisogno di rivelare cose che non aveva mai raccontato neanche a sua moglie e inizia a scrivere.

Come si cresce se non si hanno parole per dire il mondo, i propri pensieri e i propri desideri? Nicaredda è nato in una famiglia di sei figli, il padre morto in miniera e la madre soffocata dai doveri e dalla fame. Gli hanno insegnato solo le poche parole necessarie a sopravvivere e, nei primi anni della sua vita, non ha sentito il bisogno di conoscerne altre. Quando però viene mandato alla solfatara, tutto per lui cambia. La nuova vita è fatta di buio, cunicoli stretti che levano il fiato e paura. È fatta anche di corpi, di ragazzi come lui, i muscoli guizzanti e lo sguardo profondo, e Nicaredda sente nascere dentro di sé qualcosa a cui non sa dare un nome. Se è nel buio soffocante della miniera che conosce il desiderio, è altrove tuttavia che le pulsioni si trasformano in gesti, l’istinto si fa sentimento. Fuggito da quel luogo di morte, lo attende una nuova prigionia. Alle Tremiti, dove il regime fascista manda al confino i dissidenti, ma anche quelli come lui, in un inverno tiepido che sembra primavera scopre un’esistenza che non è pura sopravvivenza. Perché tra le violenze e i soprusi trova spazio anche un’idea di futuro. E perché su quell’isola scordata dal mondo incontra Ruggero, e i pensieri confusi diventano parole, la paura lascia filtrare il coraggio. 

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I libri che sanno d’estate

 

 

Bentrovati! Ora che siamo in piena estate siamo qui per proporvi i libri con cui rinfrescare le vostre calde giornate. C’è però una piccola novità, proporremo un libro in primo piano che ci ha entusiasmato e vogliamo segnalarvi.

 

Il libro di questa estate è: il figlio peggiore di Peter D’Angelo e Fabio Valle, Fandango. 

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Un noir-inchiesta, ideato prendendo spunto dai documenti del ROS, dalle testimonianze di un ex agente del SID relativi all’inchiesta Blue Moon. Il figlio peggiore è ambientato nei  tumultuosi anni 70 in Italia e più precisamente a Roma e racconta del traffico di eroina che da inesistente nel  1970 è passato a predominante nel 1975. Gli eroinomani sono diventati 20.000 in pochi anni e ci sono stati i primi morti, ma come è successo? Dovrà scoprirlo il protagonista del romanzo, Carlo, cronista trentenne del Giornale della sera che si farà aiutare da vari personaggi tra cui: un amico d’infanzia immischiato nella malavita, un medico, un commissario di polizia dedito alla giustizia e Silvia una fotografa di stampa alternativa. Riveleranno, non senza difficoltà, che dietro il boom di droga c’è un piano ben orchestrato con uno scopo ben preciso...

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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