Giovedì, 20 Febbraio 2025
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Il fotografo Augusto De Luca ricorda la fotografia scattata a Carla Fracci nel 1991:

“Sono passati diversi anni, ma il ricordo di quell’incontro, la memoria di quel momento magico resterà per sempre. Erano i primi anni novanta, per essere precisi il 1991 e da poco era uscito in tutte le librerie il libro “Napoli Donna”, con i miei ritratti di trentasette importanti donne napoletane, accompagnati dalle interviste della giornalista Giuliana Gargiulo. Avendo avuto un notevole riscontro, io e Giuliana decidemmo di realizzare un altro libro, stavolta sulle donne di Milano, libro che però per vari motivi non fu mai pubblicato. Preparammo allora una scaletta di nomi illustri e la prima della lista era Carla Fracci.

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Presentazione degli artisti di punta dello spettacolo di danza “Las Estrellas” in scena all'Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” il 19 e 20 Gennaio 2025 

 

L'Auditorium inizia l'anno in modo scoppiettante con due differenti eventi d'eccezione di ballo internazionale organizzati dalla Daniele Cipriani Entertainment.

Dopo “Les Etoiles” ecco stasera “Las Estrellas”che presenta un “Dream Team” spagnolo di ballerini eccezionali, nonchè talenti pluripremiati in patria e all'estero e di grande esperienza, i quali alternano diversi stili della scena contemporanea iberica.

La manifestazione, dopo il successo della passata stagione si rinnova quest'anno.

Nella bella cornice dell'Accademia di Spagna, all'interno della sala conferenze, ci troviamo di fronte sette “bailaores” (ballerini) e una “cantaora” (cantante), dai volti segnati da anni di espressività artistica e vissuto, concentrati, intensi e amichevoli al tempo stesso, molto entusiasti di calcare il palco romano. 

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Il 12 giugno 2024, presso il Museo dell’Ara Pacis di Roma, ha avuto luogo una delle performance più magnetiche della Festa della Danza, giunta alla sua seconda edizione. “Save the Last Dance for Me”, ideata da Alessandro Sciarroni, Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale Danza 2019, ha portato in scena un’antica tradizione popolare: la Polka Chinata, una danza di corteggiamento dei primi del ‘900.

Sciarroni, in collaborazione con i talentuosi ballerini Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini, ha rivisitato questa pratica quasi dimenticata, rendendola un’esplosione di energia e arte. La Polka Chinata, originariamente ballata solo da uomini, è una danza fisicamente impegnativa che prevede movimenti vorticosi e acrobatici, con i danzatori che, stretti in un abbraccio, girano e si piegano sulle ginocchia quasi fino a “chinarsi” terra. Nel dicembre 2018, Sciarroni ha riscoperto questa danza, ormai praticata da sole cinque persone in Italia. Con la guida del maestro di balli Filuzziani Giancarlo Stagni, che aveva studiato la Polka Chinata grazie a vecchi video degli anni Sessanta, Sciarroni ha dato vita al progetto “Save the Last Dance for Me”, mirato a preservare e diffondere questa tradizione in via di estinzione.

La performance è una fusione armoniosa di movimento e significato. I due danzatori, Borzillo e Giannini, eseguono una sequenza coreografica complessa con una precisione millimetrica, trasformando ogni passo in un’esperienza viscerale e coinvolgente. La danza, che unisce forza e delicatezza, non solo celebra un patrimonio culturale, ma lo reintegra nel presente, permettendo al pubblico di assistere a un’esperienza autentica e appassionata.

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Nell'incantevole cornice del parco Caduti del Mare, situato nel cuore dello storico quartiere di Garbatella a Roma, si è svolta la performance "Dialogo terzo: In a Landscape" di Alessandro Sciarroni, messa in scena dalla Compagnia CollettivO CineticO. Questo evento ha avuto luogo il pomeriggio del 10 giugno 2024, in occasione della Seconda Edizione della Festa della Danza di Roma, e ha regalato al pubblico un'esperienza artistica memorabile e avvolgente.

L’ambientazione definita da una sola linea bianca esagonale crea il perimetro simbolico entro cui i cinque performer hanno preso posto, ciascuno con un hula hoop in mano. Le note dell'omonimo brano di John Cage, composto per "quietare la mente e disporla agli influssi divini", hanno accompagnato la performance, mentre i cerchi iniziavano a oscillare lentamente. I performer, vestiti con gonne anni '20, camicie sblusate dai colori tenui, calzini scesi e mocassini, creavano un contrasto affascinante con i loro hula hoop azzurri.

Il movimento ripetitivo dei cerchi, eseguito con una lentezza glaciale, ha subito iniziato a toccare piccoli apici in cui la semplicità del gesto si trasformava in movimenti più complessi: un cambio di direzione del corpo, l'accentramento degli sguardi, l'incontro degli occhi degli altri. Ogni gesto sembrava avvolto da un pathos crescente, fiorendo nell'incontro cadenzato con la musica di Cage, suonata dal vivo. I performer, con movimenti lievi del busto, delle anche e del bacino, hanno creato un effetto visivo sfocato che annegava lo spettatore in un'atmosfera onirica.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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