- Recensioni
- Posted On
Trend-nuove frontiere della scena britannica: Girl in the machine di Stef Smith, diretto da Maurizio Mario Pepe, con Liliana Fiorelli e Edoardo Purgatori
Recensione dello spettacolo Girl in the machine, in scena al Teatro Belli dal 9 al 14 novembre 2021, nell’ambito di Trend-nuove frontiere della scena britannica
L’avvincente dramma di Stef Smith racconta di un mondo distopico e fantascientifico in cui le persone sono inventariate, controllate, portano microchip sottopelle; corporeo e virtuale si fondono senza limiti, felicità e terrore sono emozioni liquide. Tutto è enormemente pianificato, ma disumanizzato.
Owen (Edoardo Purgatori) preserva quel tanto di umanità che basta a difendersi dalle insidie dell’universo digitalizzato in cui vive: lavora come infermiere e non reprime mai istintività, calore o desiderio. Tutte caratteristiche che smorzano il rigore di sua moglie Polly (Liliana Fiorelli). Lei è iperconnessa, circondata da dispositivi digitali continuamente tintinnanti, votata alla carriera, orientata al successo, sempre vigile, orgogliosa del suo microchip.