Lunedì, 25 Novembre 2024
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Recensione dello spettacolo Museo Pasolini, in scena all'Auditorium Parco della musica, Sala Sinopoli il 1 e 2 novembre 2021 all'interno della rassegna Roma Europa Festival 2021

 

Qualche anno fa, nella ricorrenza del 25 aprile, Ascanio Celestini citò le parole di Alessandro Portelli: queste: “La memoria è in movimento perenne, in continua trasformazione e quindi, più che a un oggetto che chiamo memoria, a me piace pensare a un’attività e a un processo che chiamo ricordare”. E continua: “La questione fondamentale è nel bisogno che oggi abbiamo di ricordare, il bisogno e l’interesse che alcuni hanno di “non” ricordare”.

E’ la memoria il centro del teatro di Ascanio Celestini, ed è grazie alla sua “ossessione” del ricordo che ci regala l’ennesimo spettacolo fatto di memorie, utilizzate sapientemente con lo stratagemma del museo; “Museo Pasolini” appunto.

E’ il 2 novembre del 1975, quando sul lido di Ostia viene ammazzato Pier Paolo Pasolini e quasi cinquant’anni dopo il Romaeuropa Festival, proprio nella giornate dell’ 1 e 2 novembre ci regala l’omaggio di Ascanio Celestini al grande artista, poeta, sceneggiatore, regista, drammaturgo.

Recensione dello spettacolo Playing Sandwiches, tratto dalla seconda serie dei Talking heads, in scena al Teatro Belli dal 29 al 31 ottobre 2021, nell’ambito di Trend-nuove frontiere della scena britannica

 

Non c’è condanna o giudizio nella poetica di Alan Bennett, ma c’è quella autenticità assoluta che è propria della vita; quella autenticità che traghetta una bassa frequenza, una sorta di sintomo, dalla mente allo stomaco e viceversa. Siamo difronte al connubio perfetto, perché la cifra stilistica del regista e interprete Arturo Cirillo si muove da sempre su parabole che congiungono contrappunti cromatici a sibili d’inquietudine. È proprio grazie a tale meticolosa misura registica che siamo affascinati dal protagonista, ma al contempo esitanti. 

Recensione di Sei personaggi in cerca d’autore in scena al Teatro Vittoria dal 26 al 31 ottobre 2021, regia e adattamento di Claudio Boccaccini

 

Un palcoscenico con una scenografia essenziale, sullo sfondo una parete costruita con teli trasparenti che all’occorrenza assumono un effetto luminoso colorato: la scena è esattamente divisa in due, da una parte gli attori che stanno interpretando i personaggi della commedia pirandelliana “Il giuoco delle parti” coordinati dalla figura preminente del capocomico; in posizione opposta altri personaggi che sembrano provenire da una dimensione non ben definita, vestiti di nero e truccati con le fattezze di spiriti che vengono dall’oltretomba. Lo spettatore in sala si trova, dopo i primi minuti di scena di fronte a questa rappresentazione che separa chiaramente la realtà degli attori che stanno lavorando allo spettacolo, con vestiti dai toni colorati e i cui atteggiamenti sono frivoli, leggeri, dalla realtà di queste presenze inquietanti dai toni oscuri e dal linguaggio curato con sfumature filosofiche di chi si interroga sull’esistenza. Infatti nella rappresentazione di questi ultimi, il regista e interprete del capocomico, Claudio Boccaccini, rimane fedele all’opera pirandelliana, mentre alleggerisce e rende più attuali gli attori che stanno facendo le prove in scena: utilizza un linguaggio contemporaneo e inserisce un taglio comico in alcune battute e nell’atteggiamento del capocomico, sconosciuti alla scrittura originaria del 1921.

Recensione dello spettacolo L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi in scena al Teatro del Giglio di Lucca il 29 ottobre 2021

 

Febbraio 1980. La legge Basaglia ha permesso la chiusura dei manicomi e l’abbattimento di qualsiasi tipo di segregazione e istituzionalizzazione della salute mentale, prevedendo al contempo l’accompagnamento e la presa in carico delle persone affette da problemi mentali. Oreste, il protagonista di questa storia, è chiuso tra le quattro mura del manicomio di Imola. Qui trascorre le sue giornate tra alti e bassi: ora scrive lettere a una misteriosa quanto evanescente fidanzata conosciuta a un ‘festival per matti’ al manicomio di Maggiano a Lucca, ora chiacchiera con la sorella deceduta o litiga con il suo compagno di stanza Ermes, o ancora si vanta con i dottori del suo babbo cosmonauta spaziale. 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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