Domenica, 24 Novembre 2024
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Recensione dello spettacolo Playing Sandwiches, tratto dalla seconda serie dei Talking heads, in scena al Teatro Belli dal 29 al 31 ottobre 2021, nell’ambito di Trend-nuove frontiere della scena britannica

 

Non c’è condanna o giudizio nella poetica di Alan Bennett, ma c’è quella autenticità assoluta che è propria della vita; quella autenticità che traghetta una bassa frequenza, una sorta di sintomo, dalla mente allo stomaco e viceversa. Siamo difronte al connubio perfetto, perché la cifra stilistica del regista e interprete Arturo Cirillo si muove da sempre su parabole che congiungono contrappunti cromatici a sibili d’inquietudine. È proprio grazie a tale meticolosa misura registica che siamo affascinati dal protagonista, ma al contempo esitanti. 

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Recensione di Sei personaggi in cerca d’autore in scena al Teatro Vittoria dal 26 al 31 ottobre 2021, regia e adattamento di Claudio Boccaccini

 

Un palcoscenico con una scenografia essenziale, sullo sfondo una parete costruita con teli trasparenti che all’occorrenza assumono un effetto luminoso colorato: la scena è esattamente divisa in due, da una parte gli attori che stanno interpretando i personaggi della commedia pirandelliana “Il giuoco delle parti” coordinati dalla figura preminente del capocomico; in posizione opposta altri personaggi che sembrano provenire da una dimensione non ben definita, vestiti di nero e truccati con le fattezze di spiriti che vengono dall’oltretomba. Lo spettatore in sala si trova, dopo i primi minuti di scena di fronte a questa rappresentazione che separa chiaramente la realtà degli attori che stanno lavorando allo spettacolo, con vestiti dai toni colorati e i cui atteggiamenti sono frivoli, leggeri, dalla realtà di queste presenze inquietanti dai toni oscuri e dal linguaggio curato con sfumature filosofiche di chi si interroga sull’esistenza. Infatti nella rappresentazione di questi ultimi, il regista e interprete del capocomico, Claudio Boccaccini, rimane fedele all’opera pirandelliana, mentre alleggerisce e rende più attuali gli attori che stanno facendo le prove in scena: utilizza un linguaggio contemporaneo e inserisce un taglio comico in alcune battute e nell’atteggiamento del capocomico, sconosciuti alla scrittura originaria del 1921.

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Recensione dello spettacolo L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi in scena al Teatro del Giglio di Lucca il 29 ottobre 2021

 

Febbraio 1980. La legge Basaglia ha permesso la chiusura dei manicomi e l’abbattimento di qualsiasi tipo di segregazione e istituzionalizzazione della salute mentale, prevedendo al contempo l’accompagnamento e la presa in carico delle persone affette da problemi mentali. Oreste, il protagonista di questa storia, è chiuso tra le quattro mura del manicomio di Imola. Qui trascorre le sue giornate tra alti e bassi: ora scrive lettere a una misteriosa quanto evanescente fidanzata conosciuta a un ‘festival per matti’ al manicomio di Maggiano a Lucca, ora chiacchiera con la sorella deceduta o litiga con il suo compagno di stanza Ermes, o ancora si vanta con i dottori del suo babbo cosmonauta spaziale. 

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Recensione dello spettacolo “Stitching”, in scena al Teatro Belli dal 25 al 27 Ottobre 2021, nell’ambito della XX edizione della rassegna Trend - Nuove frontiere della scena britannica.

 

Stitching: la cucitura. È un filo a tenere insieme due pezzi di stoffa, un elemento sottile che può essere tenace o fragilissimo, può resistere o strapparsi all'improvviso.

Agli spettatori che entrano in sala, Abby (Valentina Virando) e Stu (Alessandro Federico) si presentano avviluppati da un lenzuolo, che non riuscirà mai a trovare un verso e una piega, ma resterà sempre un groviglio informe.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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