Recensione dello spettacolo Penis project per Umani migliori scritto e diretto da Patrizia Schiavo, in scena dal 10 al 15 maggio 2022 al teatro OFF /OFF Theatre di Roma
Sul palco, una scenografia primordiale e tribale, in linea con il titolo dello spettacolo, diverte ed incuriosisce il pubblico in sala già prima dell'inizio. Saranno i protagonisti, una volta in scena, a spiegare il "Penis project".
Penis project è uno spettacolo che non ti aspetti, un testo teatrale scritto e messo in scena con lo scopo di far cadere, ad uno ad uno, tutti gli stereotipi sulla virilità e la mascolinità creati dalla società patriarcale, che imprigionano gli uomini e impediscono loro di essere felici. Lo spettacolo ha l'intento di far riflettere, più in generale, sulla difficoltà dell'essere umano di sentirsi, ancora oggi, libero di essere e di esprimersi senza dover per forza indossare una maschera.
L'idea del progetto teatrale è nata per alimentare il dibattito sempre più urgente ed attuale sulla violenza di genere; si tratta di un contributo originale ed efficace, dal quale traspare grande competenza. Alla fine della rappresentazione, a salire sul palco è anche uno psicoterapeuta, Andrea Bernetti, fondatore del centro Prima (Prevenzione intervento maltrattamenti) che ha partecipato come esperto.
Sul palco si mette in scena un vero e proprio reality show, in cui la Schiavo interpreta una conduttrice-sessuologa che propone ai concorrenti una serie di "giochi" e prove, che si riveleranno nient'altro che le tappe di un percorso "di guarigione". Il percorso sarà lungo e faticoso, non solo per i concorrenti, ma anche per la conduttrice stessa, che nel corso dello spettacolo apparirà sempre più stanca e provata, mentre avanza sul palco nelle puntate finali con l'aiuto di un bastone.
I concorrenti sono quattro ragazzi, molto diversi tra loro, ciascuno incarna una diversa tipologia d'uomo. Tra loro non si nota alcuna competizione, si prendono un po' in giro in maniera goliardica, ma c'è tanta comprensione per il vissuto personale altrui.
In palio c'è un viaggio di coppia con Costa Crociere , tuttavia nessuno di loro ci spera, anzi nessuno lo desidera, non saprebbero neanche con chi andarci. Il premio tanto agognato, nel quale confida per i quattro ragazzi anche la conduttrice è, piuttosto, la loro "liberazione", e quindi, la loro felicità..."Hai diritto ad essere felice", lei stessa insiste parlando con uno di essi.
Sullo sfondo, uno schermo gigante fa da supporto allo show e proietta una serie di interviste che arricchiscono il dibattito sulla parità di genere di altri punti di vista interessanti. Il pubblico è invitato spesso a partecipare ed è proprio dalla platea che, nel bel mezzo dello spettacolo, sale sul palco con fare minaccioso, Alberto, un ex concorrente, squalificato perché non è riuscito a portare a compimento il percorso terapeutico. Alberto è pentito, ma è troppo tardi!
Si passa da un ritorno alle origini, con continui rimandi al valore benefico e propiziatorio che l'organo maschile aveva per le civiltà antiche, fino all'analisi delle ansie sociali più diffuse, come l'ansia da prestazione, per poi far capire come un evento traumatico possa incidere in maniera profonda sull'individuo. La comprensione di questi eventi viene veicolata attraverso l'azione teatrale..."La psicoterapia cura con le parole, il teatro con le azioni". Le luci si accendono e si spengono di volta in volta sui concorrenti e contribuiscono a far emergere la tensione drammatica scaturita dal racconto delle loro storie personali. La conduttrice esorta i concorrenti a guardarsi dentro, scavare nella propria memoria e portare a galla i momenti dolorosi. Molto forte ed intensa l'interpretazione dell'attore più giovane, che incarna il prototipo del ragazzo nerd dall'animo sensibile.
Dopo aver aiutato i concorrenti-pazienti a smascherarsi e a spazzare via i fantasmi del passato, la conduttrice li guida all'accettazione di se stessi ed ecco che sono pronti per amare...
Il finale è un brainstorming sugli insegnamenti appresi, perché non bisogna perdere mai di vista il percorso compiuto per tornare ad essere se stessi, per essere uomini veri. Il traguardo raggiunto è molto prezioso e merita, per questo, uno sforzo continuo per non rischiare di cadere in fallo!
Cristina Fasolino
13 maggio 2022