Recensione dello spettacolo Panenostro in scena al Teatro Biblioteca Quarticciolo il 16 novembre 2021
Giuseppe (Andrea Cappadona) fa il panettiere, come suo padre e suo nonno. Solo che lui, a differenza loro, non è nato in Calabria ma a Milano. Del Sud, però, conserva qualche cadenza dialettale, una certa infantile vanità e la dedizione viscerale a quel fare il pane che non considera una semplice attività ma una vera e propria opera d’arte: lo si intuisce dai movimenti con cui ne evoca le varie fasi. Eppure nel suo raccontare come la piccola attività sia diventata un punto di riferimento del quartiere - dove lo apostrofano terrone, ma affettuosamente - si insinuano note che rimandano al rimpianto, alla tristezza, all’irrecuperabile: perché la passione per il frutto nato dall’incontro tra acqua e farina non è la sola realtà che lo segue dalla Calabria. C’è anche la ‘ndrangheta, con le sue regole non scritte che tutti conoscono benissimo. Cosa succede se un uomo buono come il pane decide di vendicarsi di chi lo insozza?
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