Domenica, 20 Aprile 2025
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Recensione di Otello in scena al Silvano Toti Globe Theatre di Roma dal 3 al 20 settembre 2015

Ma è davvero solo Otello il protagonista di questa tragedia shakespeariana?

Assistendo alla versione, prodotta dalla Politeama Srl,  in scena al Globe è la prima cosa che viene da pensare.

Precisiamo. Non viene da pensarlo perché Othello (Maurizio Donadoni) è attorialmente inesistente, schiacciato da uno Iago (Gianluigi Fogacci) che dal punto di vista recitativo insieme a Brabanzio (Nicola D’Eramo) è il migliore sul palco, ma perché quest'ultima interpretazione a cui assistiamo da quando Shakespeare diede vita a questa sua potente e immortale opera pone l'attenzione sì sulla vulnerabilità interiore dell'essere umano e sulla sua grande ed innata capacità d'autodistruzione, ma anche sul sul meccanismo psicologico che porta a compimento il dramma del tormento della sensualità.

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La compagnia della Rancia apre i battenti della ventinovesima edizione del Todi Festival con la prima nazionale di Cabaret. 

Giampiero Ingrassia (Sx) Saverio Marconi (Dx)

In un teatro Comunale gremito torna sulle scene uno spettacolo che non veniva rappresentato nel nostro Paese da oltre vent'anni e che portò al successo, nella sua versione cinematografica, Liza Minelli. 

Tratto dalla commedia di John Van Druten e dai racconti di Christopher Isherwood, adattati da Joe Masteroff, Cabaret racconta della vita nella Germania pre Nazista degli anni trenta. La regia è affidata a Saverio Marconi che ha restituito alla platea, sue le parole: “Un Cabaret come voglio io, completamente differente dalla prime due edizioni. Una lettura molto più dura, con alcuni momenti di teatro nel teatro. Molto più attuale, dunque, costringerà gli spettatori a mettersi di fronte alla tendenza di oggi a lamentarsi, senza affrontare mai davvero la realtà. Quel «chissenefrega» che in Cabaret dà modo al nazismo di insinuarsi e di affermarsi”.

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Da otto anni a questa parte c’è un bordello dell’arte, itinerante, che fa il giro del bel Paese vendendo la sua preziosa merce. Il loro è stato più volte definito #IlMestierePiùAnticoDelMondo si tratta di Dignità Autonome di Prostituzione, di Luciano Melchionna, che in questa calda estate romana è stato ospitato per la prima volta negli Studios e negli spazi espositivi di Cinecittà si Mostra.

 

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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