Domenica, 08 Settembre 2024
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Recensione de Tutti i padri vogliono far morire i loro figli, in scena al teatro dell'Orologio dal 12 marzo al 3 aprile 2015 (sala Orfeo)

Tutti i padri vogliono far morire i loro figli, tratto liberamente da Affabulazione di Pier Paolo Pasolini, sonda il misterioso tema del teatro tragico greco della predestinazione dei figli a pagare le colpe dei padri. 

Un padre, dopo la diagnosi di una malattia grave, torna dopo anni di lontananza dalla moglie e dal figlio per cercare di riallacciare e recuperare i rapporti interrotti. Lo scontro tra padre e figlio subito si trasforma in scontro generazionale, tra un fiero sostenitore delle proteste del ˊ68 e un ragazzo disilluso, studioso di filosofia che ha scelto di vivere agli antipodi del padre. Luca Mannocci veste i panni del figlio, assumendo una postura ricurva e dismessa che manterrà fino alla fine, dai dialoghi struggenti si evincono la sofferenza dell’assenza e il ripudio per il padre e per tutto quello che rappresenta.

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Recensione di Otello in scena al teatro Quirino dal 17 al 29 marzo 2015

«A partire da Shakespeare un altro Otello». Il testo shakespeariano è un solo un punto di partenza per Luigi Lo Cascio, attore e regista dello spettacolo in scena in questi giorni al Quirino. Un punto di partenza che lo conduce a esplorare le passioni umane, incarnate da tre personaggi. 

Iago è il persuasore occulto, animato dalla vendetta, capace di trasformare il linguaggio in arma efficace, fino a devastare la mente di Otello, facendo leva sulla gelosia («il mostro dagli occhi verdi» presente nel terzo atto del Mercante di Venezia), che condurrà il condottiero all’incapacità di discernere tra il dubbio e la certezza, fino all’inevitabile uccisione dell’innocente Desdemona. 

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Recensione de Vissi per Maria al Teatro Di Documenti il 14 e 15 marzo 2015

Immaginate di uscire di casa convinti di esser diretti a teatro e di ritrovarvi misteriosamente nel salotto di casa della soprano più apprezzata al mondo, calorosamente accolti dalla sua governante Bruna, un'anziana signora dal marcato accento veneto che vi invita gentilmente ad accomodarvi e manifesta la propria gioia al pensiero che Madame Maria Callas possa tornare da un momento all'altro e rimanere piacevolmente sorpresa nel trovarsi circondata da tanta gente. Di sicuro la presenza di così tante persone, le dimensioni ridotte e l'aspetto inusuale del locale potrebbero destare il sospetto che non ci si trovi effettivamente nel salotto di casa di un personaggio di fama mondiale, ma questo non basta a rompere la magia: il riuscitissimo tentativo di Bruna di intrattenere gli ospiti servendo loro del thè con i biscotti e raccontando aneddoti interessanti sulla vita della cantante, distrae da qualsiasi sprazzo di razionalità, al punto che un pensiero comune dev'essere stato: "Certo è che se avessi saputo che avrei incontrato Maria Callas, avrei indossato qualcosa di più elegante". 

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Recensione dello spettacolo Mosaico di Donna – Vetustà  in scena al Teatro Antigone il 12 e 13 marzo 2015

La storia non è mai effettivamente come ce la tramandano; le menzogne e le ipocrisie, spesso e volentieri, sono andate a sovrapporsi così bene alla verità effettiva dei fatti da prenderne nei secoli a seguire il posto. A lungo andare, però, nello scorrere dei secoli, di tanto in tanto, un barlume di verità riaffiora da sotto il limo che l'ha ricoperta, per poi spesso essere rimesso a tacere...ma per fortuna riaffiora.

Mosaico di Donna – Vetustà, primo capitolo di una tetralogia work in progress che vuole mostrare la donna in tutte le sue sfaccettature, inizia a farlo proprio dal passato più remoto dando voce sul palco a cinque donne (reali o ideali) che nel corso della storia hanno avuta la loro importanza e il loro peso e per questo ne hanno sempre sofferto e pagate le conseguenze nonostante le fonti ufficiali giunte ai nostri giorni le dividano semplicemente o in sante o in puttane.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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