Lunedì, 25 Novembre 2024
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Recensione de Adamo & Eva in scena al teatro dell’Orologio dal 7 al 19 aprile

Il giardino dell’Eden,  il frutto proibito, il peccato originale, la condanna alla vita terrena: è una storia risaputa, parte ormai imprescindibile del  bagaglio culturale dell’uomo occidentale.

 Eppure Mauro Santopietro, al quale si deve la drammaturgia, nonché l’interpretazione teatrale e la regia de “Adamo & Eva”,  ha saputo attualizzare la figura dei nostri obsoleti progenitori, ricollocandoli, come all’origine, in una dimensione terrena.

Simili ad adolescenti ribelli, attirati dalle lusinghe del mondo contingente, scappano dalla loro paradisiaca casa alla ricerca di ideali che a malapena sanno definire: vogliono conoscere, costruire, conquistare, amare, vogliono vivere. Ma le  promettenti aspettative dei due ingenui complici non possono che scontrarsi con la brutalità degli istinti umani e con  la precarietà dell’equilibrio nel rapporto uomo-donna.

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Recensione di Il viaggio progressivo in scena al Teatro Lo Spazio il 14 aprile 2015

Il collettivo artistico e musicale Carnival è stato davvero una bella scoperta e sentirsi dire, dopo aver assistito al loro eclettico e poliedrico spettacolo, che all'estero sono stati anche primi in classifica mentre in Italia sono pressapoco sconosciuti lascia abbastanza di sasso.

Sul palco soltanto i sintetizzatori analogici e un telo per le proiezioni optical...Comincia il live...un atmosfera molto nell'indefinito stile Björk sia per quel che riguarda la melodia e la sue timbriche sia per quel che riguarda lo stile vocale che lì per lì  dici "la solita roba degli ultimi anni..." e invece NO!!!  perché si ha a malapena il tempo di pensarlo che ti accorgi che inizia un climax crescente, una vertiginosa escalation che repentinamente passerà in rassegna e ibriderà tra di loro i più svariati generi musicali e ti lascerà in ultimo senza fiato perché catturato da un vortice elettronico e performativo inarrestabile.

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Recensione de La prova del topo, in scena al Teatro Studio Uno di Roma dal 9 al 19 aprile

Lo spettacolo mette in scena tematiche complesse in una chiave tragicomica efficace e ben congegnata. La trama è stata interamente scritta dal laboratorio di scrittura scenica proposto ai componenti della giovane compagnia INuovi|Teatro delle Viti in occasione della quarta residenza artistica della stagione. La messinscena e la supervisione drammaturgica sono di Michele Galasso e Antonio Careddu, mentre le musiche erano ideate dal vivo da Samovar&Marcusai.

 I cinque attori rappresentano una famiglia decisamente bizzarra, composta da un padre molto autoritario, compositore e acerrimo nemico della lavatrice; una figlia adolescente, ad un passo dalla maturità e con una strana passione per il dolore fisico; un figlio che, come tutti i secondogeniti, è geloso delle attenzioni riservate alla sorella maggiore e nella sua solitudine si rifugia in un mondo di pupazzi e balocchi; una zia un po’ svampita e canterina, che si diverte a spiare i vicini con un piccolo binocolo, ed infine il maggiordomo, caratterizzato da un forte accento straniero, che è a conoscenza di tutti i segreti della famiglia e che si diverte a giocare con le loro paure e le loro debolezze.

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Recensione dello spettacolo Giacominazza in scena al Teatro studio Argot dal 14 al 19 aprile 2015

 

Luana Rondinelli scrive, recita e dirige Giacominazza, già vincitore del Festival Nazionale di Corti Teatrali “Teatri riflessi” (premio come miglior drammaturgia originale di Luana Rondinelli e miglior attrice,Claudia Gusmano) e selezionato nella rassegna “Ma che cos’è questa drammaturgia contemporanea?” presso il Teatro Tor Bella Monaca di Roma.

Lo spettacolo vine presentato così “Lo sguardo stolto della gente che ti guarda di traverso, lo sguardo “schifiato”, molesto, indagatore e punitivo nei confronti di “Giacominazza” di fronte all’omosessualità dichiarata, lo sguardo del “lontani da me” di chi come Mariannina ha tante cose da nascondere, ma le ha nascoste bene e alla gente piace cosi… Un dialogo fra due donne, due generazioni, due modi opposti di affrontare la vita, le lega la stessa passione lo stesso modo di voler esserci a tutti i costi contro i pregiudizi inutili della gente, contro il chiacchiericcio maligno che spesso ci perseguita senza nessun motivo preciso solo perché “la gente” ha voglia di s-parlare”.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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