Lunedì, 25 Novembre 2024
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Cabaret, la prima nazionale della compagnia della Rancia al Todi Festival

La compagnia della Rancia apre i battenti della ventinovesima edizione del Todi Festival con la prima nazionale di Cabaret. 

Giampiero Ingrassia (Sx) Saverio Marconi (Dx)

In un teatro Comunale gremito torna sulle scene uno spettacolo che non veniva rappresentato nel nostro Paese da oltre vent'anni e che portò al successo, nella sua versione cinematografica, Liza Minelli. 

Tratto dalla commedia di John Van Druten e dai racconti di Christopher Isherwood, adattati da Joe Masteroff, Cabaret racconta della vita nella Germania pre Nazista degli anni trenta. La regia è affidata a Saverio Marconi che ha restituito alla platea, sue le parole: “Un Cabaret come voglio io, completamente differente dalla prime due edizioni. Una lettura molto più dura, con alcuni momenti di teatro nel teatro. Molto più attuale, dunque, costringerà gli spettatori a mettersi di fronte alla tendenza di oggi a lamentarsi, senza affrontare mai davvero la realtà. Quel «chissenefrega» che in Cabaret dà modo al nazismo di insinuarsi e di affermarsi”.

I due protagonisti Sally Bowles (Giulia Ottonello) e Cliff Bradshaw (Mauro Simone) sono due ragazzi alla ricerca del loro personale sogno nel cassetto. Sally vorrebbe diventare una star, ma si ritrova prigioniera nel Kit Kat Klub locale decadente e squallido dove la donna/oggetto altri non è che uno strumento volto a soddisfare i vizi e le noie dell’uomo. Cliff invece ambisce a diventare un grande romanziere, ma non trova l’ispirazione per scrivere e vaga fra le capitali europee alla ricerca della sua stella Polare. 

Sarà proprio nel locale dove lavora Sally che i due si incontreranno. Così diversi, eppure così alla ricerca di ciò che da loro è diverso, finiranno prima per andare a vivere nella stessa stanza, nella casa dell’affittacamere Fräulein Schneider (Altea Russo) per poi innamorarsi. 

Sono due i luoghi simbolo di questo musical. Da una parte proprio l’affittacamere Fräulein Schneider, che per esigenze economiche dovrà piegarsi ai vizi dei suoi inquilini, e che la vedrà prendere in seria considerazione la possibilità di convogliare in nozze con il ricco ebreo Herr Schultz (Michele Renzullo). 

L’altro non può che essere il Kit Kat Klub, ritrovo di nazisti, dove il gran Maestro di Cerimonie intrattiene i suoi spettatori offrendo loro la possibilità di dar libero sfogo ai loro vizi senza remore. Il suo ruolo, ottima l’interpretazione di Giampiero Ingrassia, non può che ricordare quel Joker dell’ultima triologia di Batman, per la regia di Christopher Nolan, interpretato dall’indimenticabile Heath Ledger. 

Il maestro di Cerimonie, per movenze, discorsi è proprio quel Joker, scheggia impazzita, anarchica, che non tiene conto delle regole della società o del buon senso ma mira solo e soltanto ad appagare i suoi bisogni interiori e a giocare nel muovere, dall’alto come un bravo burattinaio le voglie degli altri uomini e i sogni illusi delle donne che lo circondano. Il Maestro di Cerimonie è anche l’incarnazione di quella società corrotta ed ignorante che porterà il Nazismo a prendere il controllo della Germania. 

Non a caso nello spettacolo a rompere gli equilibri è proprio un Nazista, Ernst (Alessandro di Giulio) che offrendo un “lavoro sporco” a Cliff provocherà una serie di eventi che scaturiranno in una agghiacciante presa di coscienza collettiva: “La vita è tutta un Cabaret”. 

E sarà proprio il Nazismo, con la sua “banalità del male”, che restringerà del tutto il cerchio finendo per trasformarlo in una prigione, anzi in una camera sempre più stretta, asfissiante tanto da togliere il fiato. Tutti i protagonisti/Ebrei alla fine vengono deportati, senza esclusioni, anche il Gran Cerimoniere deve arrendersi a quel destino formatosi, in parte, con il suo stesso contributo.

Come detto, eccellente l’interpretazione di Giampiero Ingrassia. La coppia composta da Giulia Ottonello e Mauro Simone sembra non esser particolarmente affiatata, come invece lascia intendere la storia. Ciò si nota in particolare modo quando i due si confrontano con temi molto delicati, come nel caso dell’aborto di Sally.

Straordinaria la colonna sonora con pezzi come “Money Money” e “Life is a cabaret” che da soli racchiudono e raccontano il significato di tutto il Musical.

Il cast al completo

Nel complesso uno spettacolo da vedere. Il Todi Festival apre così, fra gli applausi della platea, la sua ventinovesima edizione e si conferma come tappa obbligata per chi dovesse trovarsi in Umbria in questi giorni. Una scelta quella di rappresentare Cabaret nella serata inaugurale azzeccata. L’edizione di quest’anno è difatti dedicata alla Germania che celebra il venticinquesimo anno della caduta del muro di Berlino, il Festival non poteva quindi che aprirsi con il ricordo del clima culturale che portò in auge uno dei periodi più nefasti della nostra storia.

 

 

Enrico Ferdinandi

 

23 agosto 2015

 

 

informazioni

 

Cabaret andrà in scena al teatro Brancaccio dal 7 ottobre 2015

Cabaret

Testo JOE MASTEROFF 

Basato sulla commedia di 

John Van Druten 

e sui racconti di 

Christopher Isherwood

Musiche JOHN KANDER 

Liriche FRED EBB

Traduzione MICHELE RENZULLO

Adattamento SAVERIO MARCONI

Scene GABRIELE MORESCHI

SAVERIO MARCONI

Costumi CARLA ACCORAMBONI

Coreografie GILLIAN BRUCE

Supervisione musicale

MARCO IACOMELLI

Direzione musicale

RICCARDO DI PAOLA 

Disegno luci VALERIO TIBERI

Disegno fonico ENRICO PORCELLI  

regia SAVERIO MARCONI

 

 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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