Lunedì, 16 Settembre 2024
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Recensione di Una volta nella vita in scena al Teatro Petrolini dal 18 al 29 marzo

Riprendere coscienza e aprire gli occhi sdraiati su un lettino di metallo, al freddo, coperti solo da un lenzuolo… è quello che succede ai tre protagonisti di questa commedia dai toni leggermente surreali.

Il primo a svegliarsi è un rapinatore che quando si accorge di dove si trova inizia a far un gran rumore cercando di aprire l'armadietto dove presuppone ci siano i suoi indumenti.

Tanta confusione fa svegliare un banchiere logorroico e nevrotico che con un colpo ben assestato risolverà tutto attirandosi la attenzione e momentanee simpatie non desiderate.

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Recensione di Finale di partita in scena al Teatro degli Audaci dal 7 al 22  marzo

"Finita, è finita, sta per finire, sta forse per finire"

Queste le parole con cui esordisce Clov all'inizio della rappresentazione, ma si potrebbe anche leggere fra le righe un consiglio ad affrettarsi ad andare a vedere Finale di partita al Teatro degli Audaci, in scena dal 7 al 22 marzo sotto la regia di Leonardo Cinieri Lombroso. Finale di Partita è uno dei capolavori indiscussi del drammaturgo irlandese Samuel Beckett, colui che porta per la prima volta a teatro qualcosa che nessuno prima di lui aveva osato rappresentare: la totale mancanza di senso della vita.

Se già con Aspettando Godot nel 1953 aveva stravolto gli schemi del teatro tradizionale scegliendo come protagonisti dei personaggi ai margini della società, degli antieroi per eccellenza che intraprendono discorsi privi di senso per ingannare l'attesa di un misterioso personaggio che tarda a manifestarsi e rendendo tale logorante attesa l'elemento attorno cui far ruotare tutta la pièce, con Finale di Partita nel 1957 non fa che perfezionare quest'opera di stravolgimento: la comunicazione (per di più fallimentare) ha anche qui la mera funzione di intrattenere nell'attesa della FINE, tanto invocata dai personaggi quanto remota, puntualmente posticipata.

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Recensione del St. Patrick Day: Musica d'Irlanda e dintorni al teatro Brancaccio il 17 marzo 2015

Una pioggia fine fine costringe a un cambio di programma, il live previsto all'esterno, come da programmazione, non era congeniale alla situazione atmosferica della serata che si accingeva a iniziare.

Prima che lo spettacolo cominci domando al pubblico cosa pensa o ama di Hevia, perché quindi sono al Brancaccio stasera. Molti in realtà rispondono che sono approdati all'evento non tanto per innata o latente passione al genere musicale ma attraverso il passaparola e sopratutto la curiosità per queasta bag pipe elettronica.

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Recensione de Megalopolis #43 in scena al Teatro Due il 17,18,19 marzo 2015

Quarantatre giovani menti, quarantatré diverse personalità, quarantatré vite bruciate, sfregiate e sepolte in una fossa comune. Ecco i veri  protagonisti della drammaturgia ad opera di Anna Dora Dorno, portata in scena dalla compagnia Instabili Vaganti.

Il numero degli studenti “desaparecidos” di Ayotzinapa risuona costante lungo il corso dello spettacolo, portando con sé le sfumature sanguigne delle violenze che hanno avuto luogo il 26 settembre 2014 nella città di Iguala, in Messico.

Ciascuno dei  nomi citati sferza un colpo d’accusa, la quale in parte mira alla corruzione del governo narcotrafficante messicano, in parte alle limitazioni dei diritti fondamentali dell’uomo (libertà di espressione e libertà di manifestazione), in parte alla radicata indifferenza sociale.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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