Lunedì, 25 Novembre 2024
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Dignità autonome di prostituzione a Cinecittà

 

Da otto anni a questa parte c’è un bordello dell’arte, itinerante, che fa il giro del bel Paese vendendo la sua preziosa merce. Il loro è stato più volte definito #IlMestierePiùAnticoDelMondo si tratta di Dignità Autonome di Prostituzione, di Luciano Melchionna, che in questa calda estate romana è stato ospitato per la prima volta negli Studios e negli spazi espositivi di Cinecittà si Mostra.

 

Di cosa si tratta? Nessun palco e tanta interazione, dieci maitresse e quaranta fra attori e performer, come vere prostitute, adescano gli spettatori, li convincono ad assaporare la loro mercanzia e con essa il piacere che può scaturire da un monologo, un balletto o un’istallazione: dieci, quindici minuti, piccoli frammenti di un’arte che autonomamente e dignitosamente si prostituisce per dare il suo messaggio.

Queste pillole, ispirate ai classici del teatro o frutto di testi contemporanei, non sono altro che uno specchio.

 

Nel complesso uno spettacolo coinvolgente per la qualità degli attori e per la splendida ambientazione. Gli show, quello iniziale e quello finale, sono stati semplicemente spettacolari, il tutto ben coordinato da Luciano Melchionna, vero mattatore della serata.

Noi de La Platea siamo riusciti a vedere solo tre performance/pillole (quelle di Bidella, Lolita e Strega Swing) ma parlando con gli altri spettatori abbiamo potuto constatare che il livello attoriale era decisamente elevato. 

Degli di nota anche i musicisti, ovvero il gruppo The Gentlemen Agreements, che hanno accompagnato con le loro note il dispiegarsi della serata. 

 

Dignità autonome di prostituzione è, in poche parole, lo spettacolo dello spettacolo. Un irreale nel quale lo spettatore è chiamato a rispecchiarsi per riflettere sul senso dell'arte, nel senso lato del termine, e di quanto essa sia il vero fulcro che ci distingue dagli altri animali e riesce ad elevare il nostro spirito verso uno stato altro delle cose. Uno stato che ci permette di capire, o cercare di immaginare, cose altrimenti difficili da concepire. 

Spesso negli ultimi mesi, caratterizzati dal rischio e dall’effettiva chiusura di numerosi teatri è stato detto da alcuni che con la cultura non si mangia. Affermazione più che sbagliata. Non solo l’arte e la cultura sono il frutto più alto del facere umano, ma intorno alle attività che vi gravitano intorno, come per l’appunto il teatro, spesso vi trovano lavoro centinaia di persone, anzi di famiglie.  

 

Dignità autonome di prostituzione ci ricorda proprio questo. Che il tanto sogghignato #IlMestierePiùAnticoDelMondo altri non è che un mestiere, che merita rispetto e giusti riconoscimenti. Per cosa bisogna quindi spaventarsi? Per qualche attore/prostituta che cerca di vendere in maniera poco ortodossa la sua mercanzia o per chi ancora crede che con la cultura non si possa mangiare?

 

Si può avere un grande incendio nella propria anima, eppure nessuno è mai venuto a scaldarsi. I passanti vedono solo un filo di fumo dal camino e continuano sulla loro strada.

(Vincent Van Gogh)

 

Un filo di fumo si è alzato dagli studi di Cinecittà, qualche passante si è scaldato ed ha apprezzato, speriamo che continuino la loro strada più caldi nell’anima.

 

Enrico Ferdinandi

 

2 agosto 2015

 

informazioni

 

Cinecittà si Mostra via Tuscolana 1055

Dal 14 luglio al 1 agosto 2015

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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