Recensione dello spettacolo Tifone in scena al Teatro Vascello dal 16 al 17 aprile
A sinistra, un uomo e un pianoforte; a destra, una donna “vestita” di microfoni e carta; al centro, una bilancia. Sullo sfondo, due eclissi nere: due poli magnetici sospesi, intorno al sinistro "ruota" il pianoforte musicato da Fabrizio Ottaviucci, intorno al destro invece la donna-strumento, la “viola vocale” Chiara Guidi, e i due artisti intervengono e si integrano naturalmente. Il nero domina incontrastato e affascinante la scena, lo sguardo dello spettatore, grazie anche ad un piano di luce soffusa, semplice ed efficace, non può che vertere sui due strumentisti e compositori. La musica, le parole e i personaggi che si impossessano del corpo dell'attrice nel complesso creano una sorta di concept album dal quale a tratti si afferrano le parole o le suggestioni sonore derivanti da esse, altre volte i suoni che riecheggiano nella tempesta, tra cui lo scroscio generato da perle imbizzarrite.
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