Domenica, 24 Novembre 2024
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Un Coperto in Più: dopo l'anteprima al Festival di Todi apre la stagione al Sala Umberto

Recensione di Un Coperto in Più in scena al Sala Umberto dal 15 al 27 settembre 2015

Camillo, con una ex moglie e una nuova compagna da mantenere, vive di espedienti e piccole truffe. Alfredo, invece, è un ricco gioielliere che vive ossessionato dal ricordo di una moglie bella e sensibile che però se n'è andata via di casa per non tornare più.
Con i suoi gioielli falsi il primo proverà a truffare il secondo e ci riuscirà proprio facendo leva sulla sua emotività. Una bella arma a doppio taglio... e così tra truffatore e raggirato nascerà una disarmante amicizia che spingerà Camillo ad aiutare il disilluso gioielliere al quale si affezionerà ogni giorno sempre più.

Una trama semplice e all'apparenza senza troppe pretese quella della piece scritta da Maurizio Costanzo nell'ormai lontano 1972, strizzando forse un po' l'occhio a Pinter, fatta di surreali dialoghi a tre con la terza sedia all'apparenza vuota (dipende dal punto di vista del personaggio) e tanti, tantissimi equivoci sia situazionali che linguistici.

Senza stare a rimuginare su storiche messe in scena al Teatro Quirino, che in molti non (per motivi spazio-temporali) abbiamo potuto e mai potremo (ri)vedere, c'è da sottolineare sia come in questo nuovo allestimento non tutti gli attori sul palco fossero all'altezza della situazione, sia come il testo a distanza di più di quarant'anni sia ancora attuale e pieni di spunti riflessivi.


Infatti sotto la spensierata maschera della commedia si nasconde nel gioco al rilancio tra i due protagonisti, fatto di finzioni e piccole fregature. Un'amara riflessione da una parte sull'arte del sapersi arrangiare (che oggi giorno più che mai è diventata, per forza di cose, oltremodo indispensabile per sopravvivere in questo sbilenco terzo millennio) dall'altra alla condizione di solitudine dell'uomo moderno che va, decennio dopo decennio, sempre più aggravandosi (sarà forse colpa dei troppi mezzi di comunicazione?) ed ha l'emblematica esemplificazione nel finale che colpisce in maniera inaspettata gli spettatori.

 


Fabio Montemurro
17 settembre 2015

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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