Recensione dello spettacolo Spettri (un dramma familiare), in scena al Teatro Palladium dal 20 al 23 febbraio 2020
Casa Alving è popolata di spettri. Non gli eredi di un remoto passato, ma i suoi stessi abitanti. Perché ognuno può diventare lo spettro che aleggia nella vita del prossimo. La realtà del nostro essere non può essere esplicita, la necessità dell'ordine sociale lo impedisce. Ma essa permane, come una presenza fantasmatica appunto, inafferrabile, incontrollabile, ma inevitabilmente incombente.
Quando in una piccola cittadina norvegese ci si appresta a celebrare la inclita memoria dell'Onorevole Alving, con l'inaugurazione di un asilo intitolato al suo nome, in modo repentino si scopre la verità su di lui e le tremende conseguenze che il suo operato ha avuto sulla sua famiglia. La scintilla che appicca l'incendio (che poi si materializzerà realmente) è il ritorno da Parigi di Osvald (Igor Mattei), il figlio che ha deciso di sfuggire all'Ordine imposto, seguendo l'estro di artista. Il severo giudizio del pastore Sanders (Giorgio Crisafi), che quell'Ordine impersona, e le accuse da lui rivolte alla madre Helene (Micaela Esdra) danno la stura a una tempesta di rivelazioni, che travolgerà tutti, compresa la giovane cameriera Regine (Dalila Reas), vittima finale.