Lunedì, 21 Aprile 2025
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Recensione dello spettacolo Coppia aperta, quasi spalancata di Franca Rame e Dario Fo, in scena al Teatro Sala Umberto dal giorno 8 al 13 marzo 2022. Con Chiara Francini e Alessandro Federico. Regia di Alessandro Tedeschi

 

“Prima regola: perché la coppia aperta funzioni, deve essere aperta da una parte sola, quella del maschio! Perché… se la coppia aperta è aperta da tutte e due le parti… ci sono le correnti d’aria!”.  In queste poche frasi chiave, si racchiude il significato essenziale di una delle opere teatrali più rappresentate al mondo. Il dibattito sulla possibilità della coppia aperta è aperto e insoluto da sempre, esistono molteplici tentativi di realizzarla, ma come ci indica il testo drammaturgico di Dario Fo e Franca Rame, l’esperimento funziona solo se le regole del gioco valgono per entrambi. Nel 1983, anno a cui risale la stesura della commedia, l’Italia è un paese fintamente emancipato in cui gli effetti della contestazione degli Sessanta e Settanta, influiscono solo parzialmente sulla cultura imperante. Una prova ne è la vicenda narrata di Antonia e dell’Ingegner Mambretti. Lui, uomo curato, narcisista, annoiato dalla ripetitiva vita coniugale, va alla ricerca di emozioni al di fuori del matrimonio. Lei, una donna vestita in modo trasandato, capelli in disordine, si sente invisibile, trascurata, non più desiderata dal marito con cui non ha più una vita sessuale da anni. Ma ciò che infiamma di più l’anima di Antonia, è la pretesa del coniuge che lei accetti con serenità questa condizione di moglie considerata come una madre che si stima e si rispetta. Per lui, efficace manipolatore, avere una vita sentimentale intensa al di fuori della coppia, può tranquillamente coesistere con la presenza della moglie in casa che vorrebbe addirittura come complice e consigliera nelle sue relazioni extraconiugali. A scuoterla dal suo dramma interiore, il figlio di 24 anni che la spinge a diventare indipendente, ad andare via da casa, a trovare un lavoro, a prendersi cura del suo corpo e del suo look: passa dal sopportare, al sottomettersi all’autonomia! Dopo tanti momenti di angoscia e di invisibilità, finalmente un uomo giovane, bello e stimolante entra nella vita di Antonia, ma le regole del gioco che valevano per lei, sembrano non valere anche per il marito che improvvisamente si sente spodestato, rivuole la sua donna, ritorna a desiderarla…

Recensione dello spettacolo Azul, in scena al Teatro Ambra Jovinelli dal 4 al 13 marzo 2022 con Stefano Accorsi, Luciano Scarpa, Sasà Piedipalumbo, Luigi Sigillo

 

Una poltrona, un uomo seduto immerso in un flusso di coscienza che è stato soprannominato Pinocchio. Il pubblico cerca di capire chi sia lo psicoterapeuta: non c’è una figura univoca con cui interagisce, in alcuni momenti si tratta di un dialogo interno con la propria coscienza, in altri appare una terapia di gruppo a cui partecipano gli amici fraterni del protagonista: Frankestein detto Franky, Golem, Adamo. Tutti hanno in comune il vissuto di essere cresciuti senza madre, di “non essere stati sognati da nessuna donna”. Quest’assenza, questo vuoto ineludibile, ha consolidato la relazione tra i quattro, rendendoli affiatati e uniti come veri fratelli. Nel contempo, sullo sfondo fanno parte integrante della scenografia, tre divise di carabinieri, a cui prestano il volto, in modo alternato gli attori in scena.

Recensione dello spettacolo L’anello forte in scena al Teatro Sala Umberto dal 24 al 27 febbraio 2022. Drammaturgia e regia di Anna Di Francisca, con Laura Curino e Lucia Vasino

 

Solo il contatto con il passato può restituirci pienamente la nostra identità, collocandoci in un percorso in cui, se ci guardiamo indietro, sappiamo il punto in cui siamo e come ci siamo giunti, con la possibilità di orientare gli obiettivi per il futuro. In quest’ottica, nella società contemporanea sotto ai nostri occhi, stiamo assistendo ai primi risultati di secoli di lotta per l’emancipazione femminile: tanti diritti acquisiti, tanti progressi effettuati sulla strada della libertà, ma se ne possono comprendere e apprezzare appieno i significati solo in una dimensione diacronica. La storia delle donne ha seguito un’evoluzione travagliata, tormentata, conflittuale, ostacolata e lo spettacolo al Sala Umberto ce ne consegna delle testimonianze vive, palpitanti che attraversano due secoli: l’Ottocento e il Novecento.

Recensione dello spettacolo Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller, traduzione di Masolino D'Amico, regia di Leo Muscato, con Michele Placido ed Alvia Reale, in scena al Teatro Quirino dal 22 febbraio al 6 marzo 2022.

 

Willy Loman è un commesso viaggiatore che sceglie di trascorre la sua vita in giro per la New England al volante della sua chevrolet rossa, carica di prodotti da vendere ma anche di tanta voglia di successo. Al ritorno dai suoi viaggi c'è la moglie Linda ad aspettarlo,  insieme ai figli Happy e Biff,  "ragazzi belli e coraggiosi, che non hanno paura di niente".

Entra in scena Michele Placido... è lui, a sorpresa, a prestare il volto e a vestire i panni  del commesso viaggiatore di A. Miller, avendo accettato di sostituire Alessandro Haber, protagonista insieme ad Alvia Reale.

Logoteatroterapia

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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