Recensione dello spettacolo Uno zio Vanja in scena al Teatro Ambra Jovinelli dal 15 al 25 febbraio 2018
In questa versione riadattata di Letizia Russo di Zio Vanja, uno dei testi teatrali più noti di Anton Pavlovič Čechov, si assiste nel concreto a quello che ormai è diventato il dramma della nostra società.
Čechov scrisse questo testo nel 1897, ed è sorprendente pensare quanto un’opera così lontana sia così vicina ai giorni nostri. Nel dramma, infatti, l’autore russo mette in scena tutte le decadenze, la noncuranza e le pigrizie dell’uomo in quanto essere vivente, se la prende con l’indifferenza della borghesia e dei suoi scarsi slanci di vita mostrando tutta la vacuità e il nulla di cui gli uomini, col tempo, hanno preferito circondarsi. Assistere a Uno zio Vanja è come restare impalati e inerti di fronte alle macerie di una vita a cui si è rinunciato, fingere di voler andare avanti per ritrovarsi sempre al punto di partenza, per non meglio definirlo punto di arrivo.