Mercoledì, 27 Novembre 2024
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Recensione dello spettacolo “Aggiungi un posto a tavola” in scena al Teatro Brancaccio dal 12 ottobre al 26 novembre 2017

A 43 anni di distanza dal primo debutto, la commedia musicale scritta dal duo Garinei e Giovannini e musicato dal maestro Armando Trovajoli, torna nei teatri italiani.
La storia liberamente ispirata alla commedia “After me, the deluge”, di David Forrest, narra le vicende di Don Silvestro, parroco di un piccolo paesino di montagna che riceve direttamente da Dio il compito di costruire una nuova Arca per salvare la sua comunità dall’incombente “secondo Diluvio Universale.”

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Recensione dello spettacolo Bestie di scena in scena al Teatro Argentina dal 13 al 22 ottobre 2017


Cosa accade a un essere umano quando lo si priva di tutto ce lo insegnano – o dovrebbero insegnare – il racconto dei sopravvissuti all’inferno della Storia o i più disturbanti casi di cronaca. Un’esperienza che, invece, è ricorrente stato mentale di chi ha scelto di essere attore: privarsi del proprio nome, della propria biografia, delle proprie abitudini e della propria unicità per il tempo della rappresentazione è per questa professione una conditio sine qua non. Va, inoltre, fatto senza vergogna: anche a ciò sono finalizzati il training, un certo tipo di contatto corporeo molto stretto tra coloro che fino prima di ritrovarsi nello stesso cast erano degli sconosciuti o l’eventualità ricorrente di doversi cambiare in fretta, dietro le quinte e senza alcuna privacy. Che succede, però, se si portano le suddette consuetudini allo stremo?

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Recensione dello spettacolo Un borghese piccolo piccolo andato in scena dal 13 al 15 ottobre al Teatro Tor Bella Monaca e dal 17 ottobre al 5 novembre 2017 al teatro Eliseo

 

Nella società contemporanea perdersi assume spesso il sinonimo di ricerca. Indubbiamente perdersi può far trovare strade del tutto nuove e migliori delle precedenti; ma perdersi continuando a proseguire lo stesso cammino più che rendere confuso il percorso e confonde chi l’affronta. La parafrasi del titolo del brano di Sergio Endrigo, Io che amo solo te, presente all’interno dello spettacolo oltre a conferire tragicità all’opera nel momento in cui la riguarda, rappresenta in maniera lirica come il borghese, Giovanni Vivaldi, si sia perso su una strada effimera che la società a lui contemporanea gli ha costruito.

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Recensione di Teresa santa, puttana e sposa #Capitolo1 in scena al Teatro Studio Uno dal 5 al 14 ottobre 2017


Basta varcare la soglia del Teatro Studio Uno per lasciarsi alle spalle Tor Pignattara e ritrovarsi a Sant’Esolo, località presso i Monti Filetei, al Cabaret Madama Do Re. Verrete accolti dalla padrona di casa, l’affascinante ma inflessibile Donna Veneranda (Eleonora Turco), che subito vi farà condurre da una delle sue più belle cameriere (Jessica Granato) al tavolo migliore. Un altro cameriere (Riccardo Marotta) vi servirà da bere e, subito dopo un breve numero musicale, conoscerete l’irresistibile Teresa (Nadia Caretto): esotica, bellissima, dagli oscuri natali, sopravvissuta a vicissitudini ancor più buie, se si vuol dar credito ai racconti di uno sgualcito tisico (Giuseppe Mortelliti) che ne tesse le lodi poetando in siciliano.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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