Domenica, 24 Novembre 2024
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Recensione dello spettacolo Sherlock Holmes e i delitti di Jack lo squartatore in scena al Teatro Sala Umberto dal 18 febbraio al 8 marzo 2020

 

E’ raro poter assistere a uno spettacolo noir a teatro perchè è un genere che riesce ad avere un maggiore riscontro se adattato per il grande o piccolo schermo, poiché gli sceneggiatori hanno la possibilità di sbizzarrirsi con la trama offrendo eccezionali mix di ansia, timore e terrore. Ecco perchè quando arriva a teatro un giallo che coinvolge uno dei personaggi letterari più noti al mondo quale Sherlock Holmes, è impossibile perderselo soprattutto quando coinvolge anche un personaggio realmente esistito come Jack lo Squartatore. L’accostamento tra questi due personaggi non è certo nuovo al pubblico, dato che già alcuni film come ‘Assassinio su commissione’ e ‘Sherlock Holmes: notti di terrore’ hanno proposto lo stesso plot mettendo insieme nella stessa storyline i due personaggi, ma mai il tentativo è stato fatto a teatro.

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Recensione dello spettacolo Giorni felici, di Samuel Beckett. Regia di Andrea Renzi. In scena all’Auditorium Parco Della Musica dal 12 al 23 Febbraio 2020

Nell’arida desolazione del deserto, metafora dell’umana condizione, dove vivere sembra un miraggio ed il silenzio domina l’orizzonte preannunciando morte, Winnie sembra contrapporsi alla non vita della melanconia dei giorni sempre uguali. Bloccata e immersa fino alla vita all’interno di una protuberanza rocciosa: così la bionda Winnie si presenta a noi. Alle sue spalle e ai piedi di tale ammasso, incapace di camminare ma solo di strisciare, c’è suo marito Willie di cui lei può solo udire la voce.

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Recensione dello spettacolo Vincent Van Gogh Le lettere a Theo in scena al Teatro Brancaccino dal 13 al 23 febbraio 2020

 

Sullo sfondo del palco, l’immagine dell’Autoritratto di Van Gogh, solo una sedia e un leggio a fare da scenografia.. le musiche delicate, malinconiche, attinte dal repertorio dei classici risuonano dal flauto di Tristaino. Dall’oniricità di tale atmosfera sembra emergere da un mondo altro, remoto, Blas Roca Rey nei panni di Van Gogh. L’essenzialità della scena continua anche negli abiti sobri del regista e attore, che ha scelto di dar voce, attraverso un monologo di circa un’ora, alla parte più autentica dell’animo del pittore olandese, di fronte alla potenza del quale tutto il resto rimane in ombra..ovvero.. scompare. Il disegno luci bianco-blu-rosso alterna i cromatismi proiettandoli principalmente sul protagonista ed isolandolo dal buio in cui è sommerso.

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Recensione dello spettacolo Nuoce gravemente alla salute in scena al Teatro Trastevere dall’11 al 16 febbraio 2020

 

La società è malsana e i mali che genera inesorabilmente ci raggiungono, ci atterrano fino a prendere il sopravvento su di noi, è a questo punto che iniziamo ad agire presi da un’inesorabile follia. Questa follia prende il controllo della nostra mente e delle nostre vite e iniziamo a comportarci verso gli altri senza realmente pensare a ciò che stiamo facendo, diventiamo degli zombi viventi nel disperato tentativo di restare a galla e cercare di sopravvivere al malessere sociale che incombe e tutto avvolge. Ecco allora che quelle ‘relazioni’ e quei ‘rapporti’ che si crede di instaurare col prossimo, si rivelano mere chimere, superficialità con cui ci si illude di lasciare negli altri un segno di sé stessi. L’essere umano odierno è destinato a sentirsi inadeguato a ricoprire qualsiasi ruolo gli imponga la società, finendo con il diventare un nulla, fatto di un assordante vuoto a rendere che non lascia spazio alla vita vera. 

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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