Recensione dello spettacolo Playing Sandwiches, tratto dalla seconda serie dei Talking heads, in scena al Teatro Belli dal 29 al 31 ottobre 2021, nell’ambito di Trend-nuove frontiere della scena britannica
Non c’è condanna o giudizio nella poetica di Alan Bennett, ma c’è quella autenticità assoluta che è propria della vita; quella autenticità che traghetta una bassa frequenza, una sorta di sintomo, dalla mente allo stomaco e viceversa. Siamo difronte al connubio perfetto, perché la cifra stilistica del regista e interprete Arturo Cirillo si muove da sempre su parabole che congiungono contrappunti cromatici a sibili d’inquietudine. È proprio grazie a tale meticolosa misura registica che siamo affascinati dal protagonista, ma al contempo esitanti.
Wilfred, un inserviente addetto alla manutenzione dei parchi, dietro il suo estremo zelo e la sua insolita solitudine cela un’indole ambigua che Cirillo – con grande perizia – diluisce nelle sfumature del suo personaggio. Tant’è che intenti a condividere tenerezza, compassione, molte risate non abbiamo sentore del grave terrore che da lì a poco incomberà. Wilfred è un uomo tenero, premuroso, a tratti buffo; compra tante caramelle; è assai gentile con i bambini e remissivo con gli adulti; non si capacita delle scritte sui muri, dei prati calpestati, delle disattenzioni dei genitori nei confronti dei figli. La sua semplicità traspare priva di costrutti di qualsiasi natura. È un uomo schietto che rivela paure, fragilità, desideri.
Quasi diffidiamo dello sguardo cupo di sua moglie, dell’avversione che gli riserva la famiglia, dei sospetti che inizia a nutrire il suo capo. Siamo vicinissimi a Wilfred: subiamo il suo affanno mentre trascina il carrello della raccolta rifiuti nel parco, sorreggiamo il suo capo chino mentre si addolora per la freddezza di sua moglie.
Wilfred fa amicizia con una bambina che frequenta il parco e nonostante le continue e numerose attenzioni di lei, lui sembra voler mantenere le distanze a tutti i costi. Mentre si ride moltissimo, una sorta di inquietudine non perfettamente decifrabile inizia ad insinuarsi. Wilfred improvvisamente si ritrova controvoglia da solo nel parco con la nuova piccola amica. L’atmosfera muta, tutto precipita.
L’altalena vuota continua a dondolare… gela il cuore, si contorce lo stomaco. Wilfred è in realtà un pedofilo riabilitato, ricaduto nel baratro dell’errore.
La bellissima scena, curata da Dario Gessati, corrobora intensamente la performance di Cirillo:
un totem coloratissimo e un’altalena sono ambientazione ed emblema. Il colpo di scena inaspettato piomba come una scure a decapitare l’uomo. È in quel preciso momento che si coglie tutta la portata emotiva dell’allestimento scenico e Cirillo rivela tutto il suo pregio: come Bennett, non giudica e non condanna; racconta e raccontando ci offre la possibilità di guardare oltre noi stessi.
Ed eccolo qui “il paradosso di Bennett” servito a puntino da Arturo Cirillo: ridere e ridere tanto guadando uno spettacolo che, calato il sipario, poi «così ridere non fa».
Caterina Matera
31 ottobre 2021
Informazioni
Playing Sandwiches
di Alan Bennett
interpretazione e regia Arturo Cirillo
scena Dario Gessati, costumi Stafania Cempini, luci Mauro Marasà
direttore tecnico allestimento Roberto Bivona, tecnico Jacopo Pace
TREND-nuove frontiere della scena britannica – XX edizione
festival a cura di Rodolfo di Giammarco
22 ottobre – 20 dicembre 20