Lunedì, 25 Novembre 2024
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Con On ne badine pas avec l'amour, ovvero 'Coll'amore non si scherza' la poesia ed il realismo passionale del '800 francese riprendono vita al teatro Eutheca

Passione è la parola chiave che permette di capire questa illuminante e fresca opera di Alfred de-Musset ed al contempo di comprendere le motivazioni di quei giovani attori che hanno animato il palco con maestria, creando quel turbinio di emozioni che noi tutti chiamiamo teatro. 'Coll'amore non si scherza' e altre commedie, non è una semplice messa in scena, si tratta del saggio di fine III anno degli allievi della scuola di teatro Eutheca.

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“Non ha paura di scoprire con il lume dell’intelligenza il rosso della vergogna, là, nella bestialità umana, che chiude sempre gli occhi per non vederlo.” – Luigi Pirandello

Atmosfera familiare e il regista ad accogliere il pubblico in sala, questo è l’ impatto che si ha nel teatro “ Lo spazio” di via Locri. Teatro sui generis in quanto  si entra in un ambiente che  sa  di  underground,  che  ricorda  per  essenzialità  un  magazzino  seminterrato,  un centinaio di posti a sedere su sedie di plastica da sala parrocchiale, un basso palco angolare senza  sipario,  niente  distanze  fra  pubblico  e  attori.  Colpiscono, il  nero  alle  pareti, l’atmosfera fumosa e una scenografia minimale, basata sul bianco e il nero e colorata dal gioco di luci, che coinvolge anche la platea  nei momenti più significativi dello spettacolo.

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"1° atto": Munch. Quando dipinsi l'urlo

 

con Ruben Regillo

 

fondale: Sergio Ragalzi

"2° atto": Schiele. Vive morendo ogni cosa

 

con Pino Censi e Arianna Ninchi

 

inferriata (scenografia): Claudio Palmieri

ideazione e regia: Elsa Agalbato e Fabio Sargentini

assistente regia: Sonia Andresano

suoni: Paolo Guaccero 

scenotecnica: Paolo Nunzi e Franco Scorza

luci: David Barittoni e Giuseppe Tancorre

coordinamento tecnico: Rocco Perna

ufficio stampa: Arianna Antoniutti



Munch e Schiele. Un tête-à-tête teatrale, di Fabio Sargentini ed Elsa Agalbato

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Solo la morte è sicura. Di questo è certo Pasquale Grifone (Luca de Filippo) quando scopre di aver vinto 600 milioni di lire al lotto. Una quaterna secca che gli è stata rivelata in sogno, dopo l'ennesima notte di sbornie, da Dante Alighieri, la cui 'effige' è presente nella casa della famiglia Grifone, seppur per caso, da anni.

Numeri, quelli donati dal poeta, che sono portatori sì di soldi ma anche di pensieri: sono le coordinate della sua morte (da notare, le coordinate non la data precisa, qui sta il genio di Eduardo de Filippo). 

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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