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La vita bizzarra di Mosella Fitch
Recensione de I TACCUINI DI MOSELLA FITCH, al teatro Due Roma dal 3 all'8 marzo 2015
Mosella, una simpatica signora anziana, rinuncia ad avere segreti post mortem. Attraverso Peter, un ragazzino a cui è destinata una lettera d'”istruzioni” scritta da lei stessa, dona le sue tracce a noi, poveri giovanissimi garzoni di bottega che ci troviamo tra le mani il fardello di emozioni di una donna senza filtri e diventiamo ereditieri di ciò che più sta a cuore a Madame Fitch: i suoi taccuini, che ci mettono in collegamento con un mondo fantasma. Èil mondo del passato, dell'esperienza, della fine dei giochi. Mattoncini che si depositano sulla muraglia della vita sulla Terra, ma che nella realtà dei fatti esistono solo nella memoria dei superstiti e nelle tracce visibili, che siano scolpite sulla carta, sul terreno o sulla pietra. Perciò, Mosella supera il tempo della sua vita, nonostante abbia deciso lei stessa di porvi fine, e continua ad interagire con chi resta.
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