Lunedì, 16 Settembre 2024
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IL BATTITO DEL MONDO, un affascinante viaggio che non vorresti finisse mai

Recensione de Il battito del mondo, in scena all'Auditorium il 3 marzo 2015

Sono quasi le 20, ci troviamo sugli spalti all'Auditorium. Il cielo è sereno e stellato, tra due giorni sarà luna piena, ma luna stasera è più bella che mai nella sua imperfezione.

Un'atmosfera surreale, i minuti passano in fretta, si fanno subito le 21, entriamo nella Sala Sinopoli...prima fila.

 

Non si fa in tempo a scambiare poche parole e inizia una jam session poliritmica che ti attraversa la pelle, penetra nei muscoli fin nelle ossa: te la senti dentro; ti percuote, ti scuote, ti prende la smania di muoverti. E' meravigliosamente primordiale e al contempo moderna, fa pensare a notti parallele in un locale di Harlem e in una radura nella jungla africana calcata dai piedi di invasati danzatori nudi stillanti dai loro scuri corpi ferormoniche essenze alla luce cinerea della notte e ai bagliori dei fuochi rituali accesi.

Di colpo come è iniziata finisce e l'aria si fa più rilassata con un calipso che profuma di spiagge caraibiche e sensuali orchidee. Mette il sorriso sulle labbra dando modo di prepararsi ai suoni del deserto e alle vite e profumi delle carovane che si dirigono attraverso i silenti e invisibili tragitti tra le dune a mercanteggiare sulle sponde del mare che Enzo Gragnaniello rievoca con chitarra e voce supportato dalla mandolina di Piero Gallo e da una sessione ritmica presente ma mai invadente.

L'odore del mare ci trasporta sul nostro mediterraneo e alla taranta e alla pizzica... entra in scena Nando Citarella ed è di nuovo un deliri ritmico che ti trascina in uno spazio indefinito e le vibrazioni ti possiedono come un demonio ma in breve per contrasto l'aria si fa più rilassata e struggente, il Maestro canta e la sua voce è quella del popolo con le sue emozioni semplici e per questo vissute e sentite che ti colpiscono con la loro forza dirompente e straripante.

Un attimo solo di silenzio e poi Maurizio Trippitelli timidamente annuncia un omaggio al grande jazzista Devid Brubeck con Blue Rondò à la Turk. Si sfocia nella ritmica regge per finire una lunga suite ritmica, quasi irriconoscibile se non fosse proprio per il ritmo inconfondibile che ci rivela essere "E' festa" della PFM.

Un'ultima improvvisazione con tutti sul palco ed è (purtroppo) già finito, con grande stupore si guarda l'orologio ed in un attimo sono passate due ore (la relatività del tempo).

Mi sto infilando il cappotto è un signore anziano si avvicina e mi dice pressapoco "Pensavo di essere venuto tra le mummie...e invece" e mi ringrazia.

Tutti, in questa notte in cui il grande animale Mondo ci ha fatto sentire i battiti del suo cuore e le vibrazioni del suo respiro, chi più chi meno, a suo modo, sono entrati in simbiosi con parte dell'essenza stessa dell'Universo: il ritmo che da sempre scandisce ogni istante della nostra esistenza.

 

Fabio Montemurro

4 marzo 2015

 

informazioni

MAURIZIO TRIPPITELLI PERCUSSION ENSEMBLE 

ENZO GRAGNANIELLO

IL BATTITO DEL MONDO 

con

Maurizio Trippitelli, Nando Citarella, Fabrizio Fratepietro, Fabio Giovannoli, Paolo Volpini, Pierre Telesforo, Michele Fondacci, Alberto Toccaceli

Ospiti: Ruggero Artale e Jack Tama - djembè, timbales

MARTEDI’ 3 MARZO SALA SINOPOLI ORE 21

 

AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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