Recensione di Hanno tutti ragione, in scena al teatro Piccolo Eliseo dal 7 ottobre al 1 novembre 2015
Il Piccolo Eliseo riapre il suo sipario con una straripante Iaia Forte interprete di Tony Pagoda, cantante cocainomane napoletano arrivato all’apice del successo negli anni ’50.
Tratto dall’omonimo romanzo di Sorrentino, edito nel 2010 da Feltrinelli, questa storia diventa spettacolo teatrale quando Iaia Forte, in occasione del riconoscimento del premio Fiesole al libro, si ritrova a leggerne un capitolo e capisce fin da subito la grande forza linguistica di questo personaggio.
L’attrice napoletana (interprete del film premio oscar “La Grande Bellezza”), nei panni della star trash, dissacrata e per certi versi bukowskiana convince molto. Si fa trovare sul palco con la perenne sigaretta accesa, poco fumata ma fondamentale per darsi un tono, pantaloni attillati e camice sgargianti, giudizi critici sul mondo, sugli altri e sulla vita, un disprezzo sarcastico su tutto ciò che è diverso o semplicemente lontano dal suo essere.
Questo è il mix ideale per far rivivere quello che Sorrentino è riuscito a immortalare su carta e Iaia Forte ci riesce e come. Nell’arco di un’ora, il suo monologo, con rari interventi dell’assistente Francesca Montanino, fa vivere allo spettatore tutte le suggestioni, le ansie, gli amori, le propensioni, le paure e i desideri di un uomo che si crede grande ma che alla fine scopre che davanti alla morte sono tutti uguali. Un uomo che nonostante i suoi errori comprende che alla fine non c’è una versione migliore delle altre, che in fondo hanno tutti ragione.
Cinque lettere, illuminate in pieno american style, TONY P. sono l’unico elemento scenico presente. Lettere grandi come l’ego di un cantante consapevole dei suoi limiti ma che punta in alto, all’Olimpo della musica. Lo spettacolo concepito da Iaia Forte, a differenza del libro, si concentra su un evento particolare e fondamentale della vita di Tony. Il concerto al Radio City Music Hall di New York nel quale il cantante napoletano si esibirà davanti a niente meno che Frank Sinatra. La presenza di the Voice mette in agitazione Tony. Le sue certezze, il suo vivere dissoluto, il suo ego, tutto viene messo in discussione dalla semplice presenza di Sinatra, percepito come un Dio nei momenti di maggior paura o come un paonazzo contadino abruzzese quando il coraggio torna a farsi sentire grazie agli sproni suggeriti dall’alcol e dalla droga.
La messa in scena mescola a prosa e canzoni, pensieri , riflessioni e ricordi. Speranze per il futuro e considerazioni sul presente. Sinatra a fine concerto andrà nei camerini a rendere omaggio a Tony, ma il suo sarà un riconoscimento a metà. La lotta fra i due, in fondo, è impari, lo si vede dall’atteggiamento, dallo stile, perfino dal differente valore degli anelli portati sulle dita. Da qui una spirale decadente porterà Tony a perdere quel poco di considerazione che era riuscito ad avere di sé. Una moglie che odia, alla quale preferisce delle prostitute che lo derubano. Un vizio che lo consuma, la cocaina, al quale cerca di fuggire annebbiando ulteriormente i pensieri nell’alcol. Un dono, quello del canto, unica chimera che lo tiene veramente in vita.
Alla fine la platea apprezza lo sforzo di Iaia Forte con applausi convinti e prolungati, il suo Tony P. Re per eccellenza del machismo, è un personaggio che convince e a modo suo fa riflettere.
Enrico Ferdinandi
11 ottobre 2015
Leggi l'interivista a Iaia Forte (clicca qui)
informazioni
HANNO TUTTI RAGIONE
di PAOLO SORRENTINO
con e regia IAIA FORTE
e con FRANCESCA MONTANINO
canzoni PASQUALE CATALANO e PEPPINO DI CAPRI
eseguite da FABRIZIO ROMANO
elementi scenici MARINA SCHINDLER e KATIA TITOLO
disegno luci PAOLO MEGLIO
aiuto regia CARLOTTA CORRADI
PRODUZIONE
CASANOVA TEATRO