Domenica, 08 Settembre 2024
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Recensione de La voce umana, in scena al teatro Salauno l’8 - 9 - 10 maggio 2015

I nomi dei protagonisti? Non si conoscono e poca importa, d'altronde. La storia? È già iniziata in scena, anzi, in realtà è già finita: una qualunque storia d'amore. Una vicenda come tante, un rapporto che si spegne, che balbetta e con sofferenza tenta ancora di alimentare l'ultimo anelito  attraverso il mezzo di comunicazione per eccellenza il telefono. Ed è lui il vero protagonista dell'unico atto, "La voce umana" di Jean Cocteau, diretto da Viviana Di Bert e interpretato da Gloria Annovazzi in scena al Teatro Sala Uno fino al 10 maggio. Il monologo di culto della drammaturgia del Novecento, di cui resta indimenticabile la trasposizione cinematografica con Anna Magnani diretta da Roberto Rossellini, si consuma tra le mille sfaccettature di un animo e di una sola voce umano, quella di lei, unica e sola attrice sul palcoscenico.

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Recensione de La Ridiculosa Commedia della Terra Contesa in scena al Teatro Due dal 7 all' 8 maggio 2015

 "Ha parlato...(Fendendo l'aria col coltello,accompagnato dagli accordi di chitarra) Gennarino Parsifàl, poh poh!"        

                                                                                           (Don Gennari', La sceneggiata, La Smorfia, 1980)

 

Partendo da un canovaccio che a lunghe linee delinea la storia, a colpi di improvvisazione e trovate sceniche si sviluppa una narrazione che sembra voler far solo divertire con mille richiami sgangherati alla cultura popolare, alla letteratura e all'attualità ma in realtà ha anche un altro importante obiettivo: far riflettere.

- Un povero contadino che parla con i "suoi" pomodori e le "sue" zucchine nella "sua" terra e due "presunti" proprietari che ne rivendicano il possesso.

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Recensione de Il Giuramento in scena al teatro Studio Uno dall’1 al 10 maggio 2015

Immaginate di essere donne del XIX secolo.

Immaginate di essere in età da matrimonio.

E infine immaginate che tutti gli uomini che animano la vostra vita spariscano da un momento all'altro.

Ebbene lo so, sembrerebbe impossibile, ma se vi dicessi che è accaduto veramente?

La storia (tratta dal romanzo autobiografico "L'uomo seme" di Violette Ailhaud e riadattata da Gaia Adducchio) comincia nel 1952 con l'arrivo delle truppe di Napoleone III nel paesino provenzale di Poil e la conseguente deportazione all'estero di tutti gli uomini del villaggio, in quanto potenziali nemici dell'impero.

È l'ormai ottantatreenne Violette che, in occasione della fine della prima guerra mondiale, con le sue parole cariche di amarezza ci riporta nel passato, all'epoca in cui a diciassette anni si vide privare della compagnia del padre, del futuro sposo e di ogni altro uomo del villaggio.

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Recensione de Contrazioni Pericolose, in scena al teatro Manzoni dal 21 aprile al 17 maggio 2015

Contrazioni pericolose è uno spettacolo che segna un cambio di volta nella carriera di Gabriele Pignotta, sia come attore che autore. Gli ingredienti vincenti ci sono tutti, situazioni comiche, momenti di scontro - incontro che fanno riflettere, un grande feeling fra gli attori sul palco (insieme a lui Siddhartha Prestinari e Fabio Avaro) e un pizzico di mistero che non guasta mai.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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