Domenica, 20 Aprile 2025
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Recensione dello spettaccolo Viaggio verso Itaca in scena al teatro dell'Orologio dal 3 all'8 novembre 2015

E' in scena al teatro dell'Orologio, in prima nazionale, lo spettacolo Viaggio verso Itaca di Selene Gandini.

Il punto di vista da cui abbiamo modo di rivedere narrato il viaggio più famoso della mitologia è uno sguardo al femmnile: le donne che hanno incontrato Odisseo durante la sua lunga peregrinazione raccontano i sentimenti che le hanno legate a quell'uomo.

Così il percorso che ci conduce alla visione dello spettacolo prelude ancor prima di iniziare all'ambientazione che vedrà protagoniste le 4 donne; infatti nel corridoio che porta alla sala Orfeo, in cui si assiste allo spettacolo, sono presenti immagini e versi poetici che riecheggiano Itaca.

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Recensione di Cyrano de Bergerac, in scena al teatro Parioli Peppino de Filippo dal 3 all’8 novembre 2015

La storia di Cyrano de Bergerac, uomo libero, colto, poeta, ammaliatore e grande amatore anima in questi giorni le scene al teatro Parioli Peppino de Filippo. 

La Compagnia Gank, guidata dalla regia di Matteo Alfonso e Carlo Sciaccaluga, porta sul palco una versione della commedia di Rostand che lascia la platea piacevolmente sorpresa. I Cinque atti della versione originale diventando due, ma si mantengono i versi. In un’epoca nella quale cosa rara è diventata la comprensione perfino della prosa, l’idea di recitare in versi funziona e piace al pubblico. 

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Recensione dello spettacolo Il male dentro, in scena al Teatro Elettra dal 29 ottobre all'1 novembre 2015

La Seconda Guerra Mondiale è finita da poco e l'Italia si ritrova in un deserto di macerie reali e psicologiche dalle quali sembra non riuscirà mai ad uscirne fuori e tantomeno a riprendersi.
In questo deserto morale e umano si aggirano i protagonisti di questo racconto che come spettri sopravvivono, chi in un modo chi in un altro, nelle loro vite fatte a brandelli dal precipitare degli eventi storici.

Uomini che hanno denunciato ebrei all'avvento delle leggi razziali sono restati e sopravvissuti mantenendo un freddo distacco bogartiano da tutto e da tutti, altri che sono stati denunciati e deportati si sono salvati, sono tornati e vogliono avere troppe risposte ad altrettanti perché. Altri ancora aspettano di consumare a sangue freddo una vendetta che, per una serie sfortunata di coincidenze, non serviranno mai.

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Recensione dello spettacolo Cent'anni in due, al teatro dei Cociatori dal 27 ottobre al 1 novembre 2015

Iniziamo da una lavanderia: una di quelle tintorie vecchia maniera, di quelle che trovi ancora, indirizzando bene l'occhio tra le antiche strade di Roma, nel centro storico della capitale; insomma la tipica "lavanderia della nonna", l'attività di famiglia che ancora resiste e che, di generazione in generazione, si tramanda e sopravvive anche all'epoca dei "coin-wash", dei lavaggi self-service e si scaglia, a velocità di risciacquo, rammendo a mano e stiratura, nella società 2.0 che, intorno ad essa, con moto centrifugo raddoppiato, corre a suon di fibra ottica e 100 mega.

Ed è proprio da qui che nasce, si sviluppa e muore, l'agrodolce commedia "Cent'anni in due", piece teatrale andata in scena presso il Teatro dei Conciatori di Roma, con la regia di Andrea Saraceni che ha proposto un testo dal "taglio contemporaneo" - come riporta anche lo slogan dello stabile stesso - fresco e che, al tempo stesso, pone accenti e accenni di riflessione su due tematiche delicate della contemporanea e sì sfaccettata società: l'omosessualità e il lavoro.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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