Domenica, 20 Aprile 2025
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Recensione dello spettacolo Un marito ideale in scena al Teatro Vittoria dal 12 al 29 novembre 2015

La prima volta che "Un marito ideale" è andato in scena era il 1895: con la sua scrittura leggera eppure carica di significati e sentimenti, e con quella vena d'ironia e di umorismo con cui Wilde solo sapeva scherzare su argomenti seri se non scottanti che caratterizzavano già la società londinese, la commedia riscosse il meritato successo. Il grande pregio di Wilde infatti, è quello di aver compreso che si poteva dire qualsiasi cosa a un inglese pur di farlo scherzando e lui nei suoi testi presentava al pubblico borghese i problemi di cui la società ottocentesca londinese era afflitta. E' proprio dei testi di Wilde far scaturire una risata, e in "Un marito ideale" il sorriso e a volte il riso non manca anche di fronte alla rappresentazione dei mali e delle tentazioni cui l'uomo è sottoposto. Temi principali che muovono le redini della commedia sono la corruzione politica e l'integrità dei governanti, tematiche quanto mai attuali che la compagnia Umberto Orsini ritrae in modo impeccabile attraverso i personaggi che si alternano sul palcoscenico, dimostrando di aver saputo cogliere in pieno lo spirito leggero e ironico del testo di Wilde.

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Recensione dello spettacolo Figli di un Dio minore, per la prima volta in scena in Italia, al teatro Sala Umberto di Roma, dal 10 al 22 novembre 2015

«Non si potrà mai comprendere veramente l’altro, il diverso da noi, ma si può tentare di andargli incontro e fare di tutto per capirlo». Sono le parole di Giorgio Lupano nell’intervista rilasciata a La Platea e che in Figli di un Dio minore interpreta James Leeds, un insegnante di logopedia in un istituto per sordi.

Lo spettacolo, in scena alla Sala Umberto dal 10 novembre, ha il merito di portare e offrire al pubblico tanti messaggi diversi tra loro, ognuno in grado di condurre lo spettatore all’essenza della storia: l’incomunicabilità.

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Recensione dello spettacolo La Cerimonia in scena al teatro Sala Uno dal 30 ottobre al 15 novembre 2015

Lo spettacolo è ispirato ad un atto unico, scritto da Jean Genet nel 1946 che a sua volta prendeva spunto da un fatto di cronaca: la storia di due sorelle di Le Mans, in Francia, autrici dell'assassinio di un'attrice e della figlia presso cui erano domestiche. Il regista, Carlo Benso ci racconta la sua visione ed il come vede muovere le protagoniste di questo malsano rituale.

La scena è così allestita, pochi elementi: i lunghi drappi di colore rosso spiccano a richiamo delle scarpe anche quelle rosse ai piedi di una sedia al centro del palco e lì in un angolo sulla scenografia ci aspetta La Signora, o chi la sta interpretando.

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Recensione Il Sogno di Gretel in scena al Teatro Studio Uno dal 5 all'8 novembre 2015

Tornano ancora una volta Hansel e Gretel, ma stavolta le loro vicissitudini si tingono del nero più cupo della notte segregati prigionieri in uno scantinato.

Gretel ha un leggero ritardo mentale e gironzola indisturbata mentre Hansel, fratello aitante e protettivo, è incatenato al muro.

La strega che di solito prepara pozioni magiche e trama intrighi nelle tenebre qui fa da carceriera occupandosi di portare una volta al giorno ai segregati qualcosa di simile al cibo e l'acqua.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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