Recensione di ‘L’inferiorità mentale della donna‘ di Giovanna Gra nella rete ERT Friuli Venezia Giulia
L’ERT Friuli Venezia Giulia propone in numerosi teatri della sua rete lo spettacolo ‘L’inferiorità mentale della donna’ con Veronica Pivetti.
Diciamo subito che lo spettacolo, che abbiamo visto a San Daniele del Friuli, è stato salutato da tanti consensi. Il pubblico per la maggioranza appariva contento ed ha applaudito convintamente sia la protagonista che Anselmo Luisi, che l’ha affiancata in scena, spalla muta ma affidabile.
Quindi complimenti alla Signora Pivetti, che ha saputo proporre con abilità i temi della serata, alternando il racconto delle teorie di Paul Julius Moebius , che agli inizi del Novecento scriveva teorie reazionarie sulle donne, a canzoni che interpreta con cipiglio determinato su delle basi registrate.
Il testo di ‘L’inferiorità mentale della donna’ è scritto da Giovanna Gra, che assiema a Walter Mramor firma anche la regia e si rifà al trattato omonimo di Paul Julius Moebius, un testo maschilista ed ignorante, zeppo di luoghi comuni, di stereotipi, di affermazioni che pugnalano dignità ed intelligenza scritto più di centoventi anni fa.
La Pivetti ironizza su queste lapidarie idiozie, giocando con la voce, microfonata, scavando le parole, evidenziando le frasi ad effetto. Facile strappare l’applauso sottolineando la stupidità di un tempo remoto, ma difficile pensare che questo sia realmente un modo di celebrare le grandi battaglie del femminismo.
Guardare indietro, per recriminare, per ricordare le ferite subite dalle nonne, per sottolineare quanto è stato difficile emergere dalla nebbia della stupidità travestita da scienza poteva essere uno spunto interessante per un momento della serata. Invece è il tema unico dello spettacolo, strutturato con una sequenza di canzoni ad inframezzare la narrazione, interpretate cercando l’effetto teatrale e giocando abilmente soprattutto con la suggestiva ottava più bassa.
Nessuno, purtroppo, ha pensato di ricordare che ‘Sei Bellissima’ o ‘Malafemmina’ sono frutto della penna di uomini. Quasi che si volesse assolutizzare in modo manicheo la divisione fra uomini e donne, fra cattivi e buone. Insomma alzando muri, senza rendersi conto che è lo stesso criterio che ha condotto Moebiue e Cesare Lombroso a stigmatizzare le stoltezze messe alla berlina nel corso della serata.
D’altra parte i toni rabbiosi parevano la cifra più rilevante del monologo, al punto che anche il bis concesso alla fine, nel quale Pivetti si confronta con quel gioiello dell’ironia che è ‘Le Donne costano’, diventa proclama stentoreo, quasi uno slogan barricadero.
Se si voleva costruire una ‘serata d’onore’ per mettere in risalto la bravura dell’interprete, l’operazione è riuscita. A chi pensa al teatro come uno mezzo per riflettere, per guardare avanti e soprattutto dentro, rimane l’amaro in bocca. A chi crede allo spettacolo come strumento per la crescita sociale, per il dibattito, la sensazione di un’occasione mancata.
Gianluca Macovez
29 marzo 2025
informazioni
L’inferiorità mentale della donna.
un evergreen del pensiero reazionario tra musica e parole liberamente ispirato al trattato ‘L’inferiorità mentale della donna’ di Paul Julius Moebius di Giovanna Gra
con Veronica Pivetti ed Anselmo Luisi
colonna sonora e arrangiamenti musicali Alessandro Nidi
costumi Nicolao Atelier Venezia
luci Eva Bruno
regia di Giovanna Gra & Walter Mramor