Mercoledì, 02 Aprile 2025
$ £

Recensione dello spettacolo Feste, in scena al teatro Sala Umberto dal 2 al 6 gennaio 2025

 

Quanto si può comunicare con i soli gesti e raccontare senza parole? Si può attrarre e non annoiare il pubblico in silenzio?

Familie Floz ci insegnano che la mimica, il gesto e la postura corporea possono essere più potenti e arrivano diretti alla pancia, all'ironia e al cuore dello spettatore. Raccontano una storia semplice ma appassionante indossando sempre maschere dal volto umano iper-espressivo, senza interpretare parlando, ma solo con la mimica del corpo.

I significati e le linee narrative sono chiare, arriva tutto distintamente al pubblico, curioso ed incollato al palco, il meccanismo dello spettacolo gira come un orologio svizzero. 

La tecnica è precisa e sopraffina, come le sfumature, la ricerca espressiva dei corpi e dei singoli gesti, universali e umani, tanto che spesso nel cervello dello spettatore si formulano incredibilmente e silenziosamente le parole e le battute che nascono naturalmente dai movimenti scenici degli attori, senza che siano state pronunciate.

Add a comment

Recensione dello spettacolo “39 scalini” in scena al Teatro Spazio Diamante dal 20 dicembre 2024 al 12 gennaio 2025

 

 

Quando il teatro non è solo impegnato o impegnativo diventa godibile e divertente. È questo che accade con lo spettacolo messo in scena allo Spazio Diamante di Roma dalle Cattive Compagnie. Annoiare è una parola bandita dal vocabolario di questa compagnia perché, se così non fosse, le due ore piene di rappresentazione non trascorrerebbero veloci e in modo accattivante. 

Il racconto dei 39 Scalini, narrato originariamente da John Buchan e trasposto sul grande schermo da Alfred Hitchcock, ruota intorno a Richard Hannay, uomo d’affari di trentasette anni, bello, alto e con baffi a matita. Annoiato dalla sua vita, una sera decide di uscire dal suo appartamento di Portland Place per andare al London Palladium. Qui assiste a una dimostrazione del famoso Mr. Memory, un uomo con una memoria fotografica formidabile. Durante lo show, però, uno sparo fa scoppiare il pandemonio. Richard tenta di fuggire e nella folla incontra Annabella Schmidt. Questo incontro sarà l’inizio della sua nuova avventura. Intrappolato in un giallo apparentemente senza uscita, l’Hannay interpretato da Marco Zordan è il perno attorno al quale si muovono gli altri tre interpreti ovvero Alessandro Di Somma, Diego Migeni e Yaser Mohamed.

Add a comment

Recensione dello spettacolo L’avaro in scena al Teatro Quirino di Roma dal 17 al 22 dicembre 2024

 

È sempre un’operazione ardua e onerosa quella di portare sul palco un classico della drammaturgia come L’avaro di Molière, soprattutto se la versione che si intende proporre al pubblico è riveduta e corretta. Molti hanno cercato di svecchiare i grandi classici anche per renderli accessibili alle nuove generazioni, e spesso tali tentativi, seppur condotti con le migliori intenzioni, non sono riusciti a sortire l’effetto né il risultato desiderato, e non hanno nemmeno reso giustizia all’opera originale. 

Nel caso de L’avaro diretto da Luigi Saravo, però, l’esperimento è perfettamente riuscito. 

Checché ne possano dire i nostalgici della versione tradizionale - i quali potrebbero obiettare che le dinamiche presentate da Molière perdano di credibilità riadattate alla nostra epoca -, questa trasposizione modernizzata arriva in modo diretto ed efficace al pubblico, almeno a chi è ormai stancio di un certo modo di fare teatro. 

Add a comment

Subentra all’ultimo minuto un fuoriclasse come Francesco Demuro nel cast dello spettacolo proposto in decentramento dal Teatro Verdi di Trieste

Da molti anni il Verdi di Trieste svolge una meritoria azione di decentramento, proponendo nei principali teatri della regione alcuno dei titoli del suo cartellone.

Il primo è stato ‘La Traviata’ di cui già abbiamo riferito in questa pagina, ma rispetto a quanto previsto c’è stata una entrata in corsa eccellente: all’improvviso, tanto che nel programma dello spettacolo scaricabile dal sito non  è stato neanche inserito il nome, il tenore previsto è stato sostituito da Francesco Demuro, una delle voci più interessanti del panorama internazionale.

Una sorpresa felice, che  consente a questo cantante, che probabilmente ha accettato la proposta anche per l’amicizia che lo lega alla direttrice artistica Fiorenza Cedolins con cui debuttò nel 2007, di ritornare ad Udine dopo il trionfale successo del concerto dello scorso anno.

Demuro, reduce dal ‘ Werther’ ed in procinto di affrontare ‘Stabat mater’ a Santa Cecilia, ha  saputo inserirsi con bravura nel cast rodato di questo spettacolo, proponendo un Alfredo elegante, signorile nei modi, sicuro nell’emissione.

Di grande presa le  mezzevoci, raffinate e mai pura esibizione, così come sono stati solidi e d’effetto gli acuti.

Il suo Alfredo è un giovane uomo, più innamorato che baldanzoso, più ferito che iroso.

Add a comment
Logoteatroterapia

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter per scoprire gli sconti sugli spettacoli teatrali riservati ai nostri lettori

Search