Recensione dello spettacolo Feste, in scena al teatro Sala Umberto dal 2 al 6 gennaio 2025
Quanto si può comunicare con i soli gesti e raccontare senza parole? Si può attrarre e non annoiare il pubblico in silenzio?
Familie Floz ci insegnano che la mimica, il gesto e la postura corporea possono essere più potenti e arrivano diretti alla pancia, all'ironia e al cuore dello spettatore. Raccontano una storia semplice ma appassionante indossando sempre maschere dal volto umano iper-espressivo, senza interpretare parlando, ma solo con la mimica del corpo.
I significati e le linee narrative sono chiare, arriva tutto distintamente al pubblico, curioso ed incollato al palco, il meccanismo dello spettacolo gira come un orologio svizzero.
La tecnica è precisa e sopraffina, come le sfumature, la ricerca espressiva dei corpi e dei singoli gesti, universali e umani, tanto che spesso nel cervello dello spettatore si formulano incredibilmente e silenziosamente le parole e le battute che nascono naturalmente dai movimenti scenici degli attori, senza che siano state pronunciate.
Gli attori superlativi sono solo tre, ma nella loro estrosità sembrano almeno otto.. entrano ed escono a ripetizione impersonando i personaggi più vari. Il pubblico si diverte, passa da una risata all'altra, pronuncia ad alta voce il “non detto” quasi per partecipare, non può non emozionarsi nell'ingenua imbranataggine dei buffi personaggi.
Lo spettacolo a momenti tocca il cuore con profondità costruendo attimi molto molto umani.
La musica di un violoncello malinconico e dolce accentua drasticamente la poesia di alcune scene. C'è una ricerca femminile e uno sguardo sensibile in questo lavoro, delicato, realizzato da tre attori maschili.
La vicenda è moderna e attuale, si sviluppa nel contesto di un matrimonio ed è ambientata in una villetta con portiere.
Le maschere dei vari personaggi sono espressioniste, fisse in un'unica mimica facciale ma rese vive dai movimenti dell'attore.
Un linguaggio nuovo, diverso, stupefacente per noi argonauti futuristi del presente tecnologico, abituati al chiasso e alla lungaggine discorsiva, all'oblio dei social, della mente, dell'apparenza e dei mass media. Qui gli attori usano una lingua silenziosa e comica, semplice e simbolica, sintetica ma diretta. E dolceamara.
Demian Antonio Aprea
3 Gennaio 2025
informazioni
dal 2 al 6 Gennaio 2025
Teatro Sala Umberto
FESTE
Produzione: Familie Floz
Un opera di Andres Angulo, Björn Leese, Johannes Stubenvoll, Thomas van Ouwerkerk, Michael Vogel
Regia : Michael Vogel
Con : Andres Angulo, Johannes Stubenvoll, Thomas van Ouwerkerk
Maschere Hajo Schüler – Musica Maraike Brüning, Benjamin Reber