Domenica, 22 Dicembre 2024
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Ad Udine ‘La Traviata’ regala al pubblico una sorpresa

Subentra all’ultimo minuto un fuoriclasse come Francesco Demuro nel cast dello spettacolo proposto in decentramento dal Teatro Verdi di Trieste

Da molti anni il Verdi di Trieste svolge una meritoria azione di decentramento, proponendo nei principali teatri della regione alcuno dei titoli del suo cartellone.

Il primo è stato ‘La Traviata’ di cui già abbiamo riferito in questa pagina, ma rispetto a quanto previsto c’è stata una entrata in corsa eccellente: all’improvviso, tanto che nel programma dello spettacolo scaricabile dal sito non  è stato neanche inserito il nome, il tenore previsto è stato sostituito da Francesco Demuro, una delle voci più interessanti del panorama internazionale.

Una sorpresa felice, che  consente a questo cantante, che probabilmente ha accettato la proposta anche per l’amicizia che lo lega alla direttrice artistica Fiorenza Cedolins con cui debuttò nel 2007, di ritornare ad Udine dopo il trionfale successo del concerto dello scorso anno.

Demuro, reduce dal ‘ Werther’ ed in procinto di affrontare ‘Stabat mater’ a Santa Cecilia, ha  saputo inserirsi con bravura nel cast rodato di questo spettacolo, proponendo un Alfredo elegante, signorile nei modi, sicuro nell’emissione.

Di grande presa le  mezzevoci, raffinate e mai pura esibizione, così come sono stati solidi e d’effetto gli acuti.

Il suo Alfredo è un giovane uomo, più innamorato che baldanzoso, più ferito che iroso.

Una bella lettura, certamente anche personale, che non entrava in contrasto con la visione di  Arnaud Bernard,  che, come abbiamo riferito, sposta la storia negli anni Cinquanta e realizza una visione minimale e ricca di rimandi e parallelismi, che comunque il pubblico, forse anche preparato dalle numerose  recensioni, dimostra di accettare senza grosse difficoltà.

Il cambiamento di sede non danneggia la resa dell’allestimento, firmato da Alessandro Camera per le scene, Carla Ricotti per i costumi e suggestivamente illuminato da Emanuele Agliati.

La crescente dimestichezza con lo spettacolo si sente sia nel coro, diretto da  Paolo Longo,  sicuro e preciso, che nell’orchestra, che risponde con bravura alla direzione  di  Enrico  Calesso, il direttore musicale stabile del teatro Verdi, che ha letto la partitura con grande partecipazione, offrendo una visione personale e potente della vicenda di Violetta Valery, pulendola da orpelli e manierismi,  facendo deflagrare l’asciutta drammaticità ed  il disperato strazio, giocando con tempi dilatati, silenzi ricchissimi di suggestioni, volumi calibratissimi.

Sempre in evidenza la maestria dei singoli strumentisti, che il direttore riesce a valorizzare con sensibilità.

Maria Grazia Schiavo si conferma credibile Violetta, in grado di affrontare sia le agilità del primo atto che i momenti drammatici dell’ultimo. Le note ci sono tutte, il volume, pur non particolarmente corposo, soddisfa  le richieste ed il soprano riesce a cesellare  un personaggio credibile, che a noi pare avrebbe meritato un lavoro di maggior supporto di tipo registico.

Roberto Frontali è stato, anche ad Udine, un acclamatissimo Germont: cesella ogni  singola parola,  dando alle frasi il giusto peso musicale e narrativo ed individuando per ogni situazione il giusto colore, desunto dalla sua  una tavolozza ampia e suggestiva.

La lunga carriera non ha danneggiato la voce, che è ancora solidissima, dotata di fiati ampi e di acuti perfettamente controllati.

Ancora una volta un’ autentica lezione, commovente ed esaltante.

Si riconfermano di valore le parti secondarie, nelle quali di distingue la brava Annina di Veronica Prando, tecnicamente precisa e dotata di un colore luminoso.

Eleonora Vacchi è stata una Flora appropriata; Francesco Verna ha disegnato un credibile Barone Douphol; il Marchese d'Obigny era il sicuro  Francesco Auriemma; Andrea Pellegrini, che vanta uno strumento vocale decisamente importante, ha tratteggiato un elegante Dottor Grenvil,; Saverio Fiore era un riuscito Gastone. Adatti alle richieste della parte Gianluca Sorrentino (Giuseppe), Giuseppe Oliveri ( il domestico) e Damiano Locatelli (commissario).

Alla fine, in un teatro da giorni esaurito in ogni ordine di posti, autentiche ovazioni per tutti ed in particolare per  Frontali e Demuro

 

Gianluca Macovez

17 dicembre 2024

 

informazioni

Udine, Teatro Giovanni da Udine, stagione d’opera, operetta e balletto 2024-25

“La Traviata”

di Giuseppe Verdi

Melodramma in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave dal dramma La Dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio

Regia ARNAUD BERNARD

Scene ALESSANDRO CAMERA

Costumi CARLA RICOTTI

Light designer EMANUELE AGLIATI

Maestro del Coro PAOLO LONGO

 

Personaggi e interpreti

Violetta Valéry MARIA GRAZIA SCHIAVO

Alfredo Germont FRANCESCO DEMURO

Giorgio Germont ROBERTO FRONTALI

Flora Bervoix ELEONORA VACCHI

Barone Douphol FRANCESCO VERNA

Marchese d'Obigny FRANCESCO AURIEMMA

Dottor Grenvil ANDREA PELLEGRINI

Gastone SAVERIO FIORE

Annina VERONICA PRANDO

Giuseppe GIANLUCA SORRENTINO

Un domestico di Flora GIUSEPPE OLIVERI

Un commissionario DAMIANO LOCATELLI

Orchestra, Coro e Tecnici della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste

Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste

Udine, 13 dicembre 2024

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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