Domenica, 24 Novembre 2024
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Recensione di ‘Il Malloppo’  in scena dal 30 gennaio all’11 febbraio 2024 nei teatri della rete ERT Friuli Venezia Giulia

 

 

Si ride e si riflette con il lavoro di Orton in scena a Gemona del Friuli

 

 Il 30 gennaio è andata in scena a Gemona del Friuli, nell’ambito della stagione dell’Ert,  la prima delle tappe della tournee regionale di  ‘Il Malloppo’.

Joe Orton , con questo titolo, venne consacrato, negli anni Sessanta, come uno degli autori di maggior successo della scena teatrale, sia londinese che americana.

Di tratta di una commedia nera, grottesca, acida, che regala sorrisi amari, che diventano spunti per riflessioni acri.

La storia, surreale, è  quella di due maldestri ladri che riescono a portare a termine un furto piuttosto clamoroso, nascondendo il malloppo nella bara che avrebbe dovuto contenere il feretro della madre di uno dei due.

Un’ infermeria che colleziona mariti, un vedovo bacchettone, un ispettore acutissimo, un figlio ingrato ed un amico inaffidabile sono i protagonisti della vicenda che, pur scritta più di mezzo secolo fa,  sembra raccontare in  modo puntuale il nostro tempo.

Arguta ed attenta la traduzione di Riccardo Erba, che riesce a regalare pennellate di attualità al testo, senza travisarlo.

Recensione di Anna Bolena di Donizetti in scena al Verdi di Trieste il 27gennaio  2024

 

Su queste pagine abbiamo già recensito il titolo di Donizetti in scena al Verdi in questi giorni, ma il teatro ha messo in campo una seconda compagnia  sulla quale vale la pena soffermarsi. Principalmente perché questa ulteriore proposta chiarisce meglio alcune  situazioni.

Per esempio, in alcuni casi delle criticità erano state attribuite agli interpreti ma che forse sono da far ricadere sulle ragioni registiche e direttoriali.

Ma anche come l’interpretazione profondamente diversa modifichi le dinamiche dello spettacolo.

Rimane positiva, al di là di alcune scelte, la considerazione  della regia di Graham Vick, ripresa da Stefano Trespidi.

Un mistero, però, alcune scelte che se alla prime visione potevano essere attribuite agli interpreti, a questo punto sono da assegnare al regista.

Anna Bolena appare remissiva per tutto il primo atto. Manca la regina carismatica, l’autorevolezza  non fa parte delle sue doti, nonostante il ricco apparato documentario al riguardo. Sembra che Vick ne abbia voluto fare una  vittima sacrificale, che segue un destino già scritto e del quale sembra averne preso atto. Una scelta condivisibile o meno, ma che spiega  certe scelte  interpretative  di entrambi i soprano.

Perché poi i cantanti nei momenti più forti non si guardino, risulta  di comprensione ancora più complessa. Si supplicano, si maledicono, ricordano il passato e minacciano la morte, ma pare non riescano a farlo guardandosi negli occhi.

Recensione dello spettacolo Smarrimento, in scena al Teatro Basilica dal 25 gennaio al 4 febbraio 2024

 

Facciamo così: iniziamo a dire subito che Lucia Mascino è un'attrice straordinaria. Questo non per liquidare frettolosamente il riconoscimento del recensore, in questo caso doveroso, alla performance dell'artista anconetana. Ma perché questa premessa ci servirà meglio a capire il senso di “Smarrimento” la pièce di Lucia Calamaro, in scena al teatro Basilica dal 25 Gennaio al 4 Febbraio.

Immaginate di essere una affermata drammaturga e di avere, sparsi sui vostri quaderni, pensieri anche interessanti (taluni oziosi), ma che non hanno la connessione di un filo logico, divertenti arguzie che non si vorrebbero sprecare nel chiuso di un salotto, aforismi ad effetto (che scrittori si è, in Italia, senza aforismi), brevi frammenti di narrazione, magari distillati da un drammatico vissuto, ma che non sanno espandersi o integrarsi. Cosa fare se tutte queste parole non trovano la bocca di un personaggio, il quale ha solo un nome, Anna, ma non un corpo e un’identità? Cosa fare, soprattutto, se tutto questo materiale non trova senso e ordine in quello che tipicamente uno scrittore produce: una storia?

Recensione dello spettacolo Love’s kamikaze in scena al teatro Vittoria dal 23 al 28 gennaio 2024

 

Love’s Kamikaze”, in scena al Teatro Vittoria di Roma, è uno spettacolo evocativo e commovente, tratto dall’omonimo romanzo di Mario Moretti, diretto da Claudio Boccaccini e interpretato con carattere ed energia da Giulia Fiume e Kabir Tavani. Sul palco, una scenografia essenziale composta da qualche oggetto d’arredo, una tv e una radio per sentire le notizie dall’esterno e, soprattutto un letto disfatto in una stanza-bunker nei sotterranei dell’hotel Hilton di Tel-Aviv, città che nel 2005 venne sconvolta dai drammatici eventi della seconda Intifada. 

Qui una giovane coppia - Noemi e Abdel - vive la propria vicenda amorosa tra alti e bassi, battibecchi e rappacificazioni, pur sopportando il peso della storia dei due popoli a cui appartengono. Noemi è un’ebrea israeliana frizzante e acuta che non lesina battute, con quello stile jewish humor che ben mette in luce le idiosincrasie del reale al suo compagno Abdel, un arabo palestinese più disilluso e riflessivo che spesso non coglie lo scherzo e vede la provocazione. 

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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