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Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello alla Sala Umberto: tanto, anzi troppo
Recensione dello spettacolo “Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello”, in scena al teatro Sala Umberto dal 29 febbraio al 10 marzo 2024
Mettere mano a Pirandello è un'operazione di fronte alla quale Michele Sinisi non si tira indietro. È assolutamente condivisibile l'idea di rigenerare un classico che, restando cristallizzato nella sua epoca storica, rischia di vedere attenuato il suo impatto dirompente. I Sei personaggi è l'opera che forse maggiormente sviscera la tematica pirandelliana del dualismo realtà/finzione. Appare corretto ridiscutere il copione originale in un'epoca in cui sia l’oggettività che il rapporto con la sua antagonista sono profondamente cambiati. L'avvento della realtà virtuale e le inquietanti potenzialità dell’Intelligenza Artificiale impongono una profonda ridiscussione della tematica. Il vero e la finzione sono ormai profondamente compenetrati e spesso indistinguibili. E d'altra parte, cos'è una diretta Facebook, se non metateatro? Anche quella compagnia che, guidata dal capocomico, si accinge alle prove di Il giuoco delle parti, può apparire oggi come una raffigurazione letteraria. Ed allora Sinisi allestisce il prologo alla commedia come un happening dove attori, regista, scenografo veri o veritieri inscenano usuali dinamiche. Il palcoscenico è arredato con supporti tecnologici, schermi su cui scorrono compilation di YouTube adatte al contesto o immagini dei protagonisti in scena. I Personaggi irrompono direttamente dalla platea, dove le luci restano a lungo accese e, durante la rappresentazione, tornano ad aggirarsi fra le poltrone creando un coinvolgimento diretto di tutti i presenti. L’irruzione di ospiti ogni sera diversi, Eva Cela e Andrea Perroni nella rappresentazione a cui abbiamo assistito, mantiene questo clima di imprevedibilità in cui l’attenzione, o meglio la presenza, dello spettatore è chiamata a mantenersi attiva.