Venerdì, 25 Aprile 2025
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#Recensione dello spettacolo Giardino di mangrovie in scena al Teatro Palladium dal 19 al 20 febbraio 2016

«Se mi proponessero di abitare nei pressi del giardino più meraviglioso mai concepito dall'arte umana, o nella lugubre palude, sceglierei senz'altro la palude»
(Henry David Thoreau, Camminare, 1863)

Costante Porfirio (Emanuele Vezzoli) passa la sua vita chiuso nella sala da bagno della sua abitazione, fatiscente, stretta tra paludi e mangrovie infestanti, ed è incalzato da una presenza femminile (Elisabetta Femiano), il Convivente, che lo interroga e lo interpella senza tregua.
Si tratta dell'adattamento teatrale del romanzo di Renato Gabriele (pontino d'adozione, da lì forse proviene l'immaginario della palude?) Il pensiero molle di Costante Porfirio, messo in scena da Danilo Proia.

#Recensione dello spettacolo Il grande dittatore, in scena al teatro Eliseo dal 16 febbraio al 6 marzo 2016

"Il tuo silenzio, corpo maciullato/ha una voce, la voce di una causa/che non conosce morte, di un cammino/di libertà che non conosce soste./Oggi ti uccide il tradimento, eleva/le barricate di odio e di terrore./Ma la tua morte, che è la tua vittoria,/oltre i tanti altri corpi martoriati,/al di là delle sbarre del tuo carcere,/apre un varco per te, ti rende libero". 

 

Così scriveva Charlie Chaplin in un quaderno di appunti, il tutto mentre in Spagna infuriava la guerra civile e restare in silenzio di fronte alla follia nazifascista che di lì a poco avrebbe attanagliato tutta l'Europa, non sarebbe stato affatto possibile. 

#Recensione dello spettacolo Ce lo chiede l’Europa! in scena al Teatro Sette dal 9 al 21 febbraio 2016

 Un sistema bancario che fa flop, pressione fiscale alle stelle, la disoccupazione che cresce, e ancora no ai muri di frontiera nei confronti degli immigrati, sì all’integrazione coi Paesi del Vecchio Continente… Tutto questo (e molto altro) ci chiede l’Europa. 

Recensione de Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, in scena al teatro dell'Opera di Roma dal 10 al 21 febbraio 2016

 

Rivoluzione. Con questa semplice, ma esplosiva, parola si può racchiudere l’essenza de Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, in scena in questi giorni al Teatro dell’Opera di Roma in omaggio ai duecento anni dalla prima messa in scena. Da quel lontano 20 febbraio 1816, quando debuttò al teatro Argentina, ad oggi ci troviamo davanti ad un Barbiere di Siviglia, Direttore d’orchestra Donato Renzetti e con regia, scene e luci di Davide Livermore, che si configura fin da subito come esperimento volto a racchiudere l’eredita e le possibilità future dell’opera buffa più rappresentativa dell’Italia operistica e del genio musicale di Rossini.

Logoteatroterapia

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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