Mercoledì, 27 Novembre 2024
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Recensione dello spettacolo ESSE – SANTO SUBITO al teatro Carrozzerie Not dal 7 al 9 aprile 2016

Gli scritti di Werner Schwab sono foschi, spietati, inquietanti: amano, infatti, proiettare una luce poco rassicurante su quell’ordinata, pulita e istruita realtà borghese - dell’Austria dei suoi tempi come di qualsiasi civiltà occidentale dei nostri giorni – illuminandone gli aspetti più segreti, turpi, nascosti, di cui si preferisce tra persone “educate”.

Recensione dello spettacolo “Un bacio dai tuoi papà” in scena al Teatro dei Servi dal 29 marzo al 17 aprile 2016
Quando si è trovata l’anima gemella, la persona con cui si è deciso di condividere e trascorrere tutta la propria vita, è naturale provare un forte desiderio di diventare genitori: se l’amore è il pilastro su cui si costruisce e si basa la famiglia, non c’è alcun impedimento a una coppia di poter avere un bambino. Ma cosa accade quando la coppia in questione è composta da due partner dello stesso sesso? Nell’Italia di oggi una coppia di fatto riuscirà mai a essere accettata come tale e formare una propria famiglia? Sembra questo il principale interrogativo che lo spettacolo, scritto da Gianpiero Pumo e diretto da Gianluca Ferrato, si pone, e che pone soprattutto al pubblico in sala. La storia, infatti, parte proprio dal desiderio-dilemma dei due protagonisti, Sebastiano e Daniele interpretati da Mauro Conte e dallo stesso Gianpiero Pumo, di diventare genitori: a desiderarlo maggiormente è Sebastiano, tanto da arrivare anche a chiedere alla propria sorella di fare da mamma-surrogato.

Recensione dello spettacolo Verità… e no al Teatro Elettra dal 7 al 10 aprile 2016
Una proposta di matrimonio dovrebbe rendere comunque felice chi la riceve. O, al limite, chi la fa. Nel caso di Simone (Maurizio Canforini) e Alessia (Alessia Tona), invece, nessuno dei due sembra particolarmente convinto: entrambi, piuttosto, fingono con l’altro gioia ed entusiasmo per paura di ferirne i sentimenti. Non resta loro che la valvola di sfogo del confidarsi con i rispettivi migliori amici, Giacomo (Gianpaolo Quarta) e Chiara (Simona Mazzanti), lamentando i difetti del partner o esprimendo dubbi e perplessità non solo verso la prospettiva delle nozze ma riguardo l’intero rapporto. È davvero il rispetto per l’amore dell’altro, però, a spingerli alla simulazione? O non sarà, piuttosto, l’angoscia suscitata dall’idea di rimettere tutto in discussione dopo anni in cui, bene o male, ci si è abituati alle pecche proprie e altrui trovando un giusto equilibrio tra voglia di evasione e paura della solitudine? E i due amici di sempre saranno in grado di dispensare consigli buoni, giusti, maturi e, soprattutto, disinteressati?

Recensione dello spettacolo Un chiodo nel mio stivale andato in scena al Teatro Sala Uno dal 5 al 7 aprile 2016

Ci sono delle nette differenze tra parole figurate e concrete, tra concetti che rimandano ad immagini e concetti che si concretizzano nella realtà. 

Un chiodo nel mio stivale è il monologo di Daniel Terranegra, andato in scena al Teatro Sala Uno, in cui l’attore ripercorre il sogno del poeta russo Vladimirovič Majakovskij di fare a pezzi la favola dell’arte apolitica, le tristezze di una vita che vuole solo continuare a sentire la vita e andare avanti senza uno scopo. In parole povere, si tratta di uno studio che ripropone concetti politici e poetici universali che viaggiano sul binario della Rivoluzione.

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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