La scena che si apre sotto gli occhi degli spettatori presenti a una performance di Palyback Theatre è minima. Da un lato due sedie, che ospiteranno il conduttore e i vari narratori che dal pubblico troveranno il coraggio di alzarsi per condividere con tutti la propria storia. Sul fondo cinque o sei cubi, su cui siedono gli attori in un silenzio attento che tra pochi minuti diverrà azione. Quindi un attaccapanni con appese stoffe colorate, aventi la funzione di scenografia, costumi e oggetti. Chiudono la scena uno o più musicisti con vari strumenti a portata di mano. Dopo una breve introduzione, il conduttore invita gli spettatori a sedersi uno alla volta accanto a lui per raccontare un particolare vissuto in tema con l’argomento della serata.
Le parole escono dalle labbra del narratore, entrano nel pubblico e negli artisti, trovano spazio nel cuore, nei pensieri, nei ricordi. Magari risvegliano qualcosa, fanno risuonare eventi di ciascuno, portano in luce cose sepolte e dimenticate. E il loro viaggio è appena cominciato. Ora escono dai corpi in cui hanno trovato casa e si trasformano in musica, rumore, scena, azione drammaturgica, voce sussurrata, voce urlata, caos o armonia, forti sentimenti o leggera delicatezza.
Add a comment