Recensione della mostra L’uomo e l’albero ospitata presso il Museo Carlo Bilotti dal 18 ottobre 2017 al 14 gennaio 2018
L’uomo e l’albero, titolo scelto per sintetizzare la nuova antologica di Maurizio Pierfranceschi, è anche il nome di una sua opera del 1985: a essa il compito di accogliere e incuriosire il visitatore, con i suoi colori malinconici, la figura pensosa dotata di pennello tra un alberello e una sorta di arbusto, le dimensioni ridotte e una certa forza in potenza ma ancora acerba. Di fronte, la sua evoluzione 32 anni dopo: nel “L’uomo e l’albero nuovo - realizzato su otto pannelli di legno marino la cui superficie gioca magnificamente con i segni pittorici - lo stesso individuo, ormai consapevole della propria arte, impugna il medesimo pennello. Non più solo, è accompagnato da una figura più piccola che gli tiene compagnia mentre si incammina in mezzo agli stessi due alberi, anch’essi notevolmente cresciuti, tra i quali si dispongono e prendono vita altri elementi ed esseri.
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