Domenica, 22 Dicembre 2024
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Recensione della mostra L’uomo e l’albero ospitata presso il Museo Carlo Bilotti dal 18 ottobre 2017 al 14 gennaio 2018

 

L’uomo e l’albero, titolo scelto per sintetizzare la nuova antologica di Maurizio Pierfranceschi, è anche il nome di una sua opera del 1985: a essa il compito di accogliere e incuriosire il visitatore, con i suoi colori malinconici, la figura pensosa dotata di pennello tra un alberello e una sorta di arbusto, le dimensioni ridotte e una certa forza in potenza ma ancora acerba. Di fronte, la sua evoluzione 32 anni dopo: nel “L’uomo e l’albero nuovo - realizzato su otto pannelli di legno marino la cui superficie gioca magnificamente con i segni pittorici - lo stesso individuo, ormai consapevole della propria arte, impugna il medesimo pennello. Non più solo, è accompagnato da una figura più piccola che gli tiene compagnia mentre si incammina in mezzo agli stessi due alberi, anch’essi notevolmente cresciuti, tra i quali si dispongono e prendono vita altri elementi ed esseri.

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Recensione della mostra Arcimboldo ospitata presso Palazzo Barberini dal 20 ottobre 2017 all’11 febbraio 2018

 

Giuseppe Arcimboldi, meglio noto come l’Arcimboldo è – giustamente – famoso per le cosiddette “teste composte”: la mostra delle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma ha, però, il grande pregio di approfondire gli aspetti meno noti della sua eccezionale carriera, aiutando lo spettatore a inquadrarlo più seriamente all’interno dell’epoca in cui si muove, opera e crea la sua fortuna. Formatosi nel segno dei Leonardeschi a bottega dal padre, lo si può considerare un vero e proprio protagonista della cultura manierista internazionale ma anche quanto di più distante dalla Roma classicheggiante del tempo. Difatti i principali riconoscimenti gli vennero dalle corti asburgiche di Vienna e Praga grazie al favore di Ferdinando I, Massimiliano II e Rodolfo II tanto da guadagnarsi l’ambito titolo di Conte Palatino.

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Segni, tratti, identità, attraverso tecniche miste, tra gessetti e chine. Un panorama di emozioni espresse dal corpo, con il corpo, per il corpo. Fisici senz'anima e anime senza fisico; corporeità che si muovono tra realtà e sogno; bellezze approssimative ma che si definiscono collegandosi alla propria quotidianità. Un corpo che diventa paesaggio dell'anima, un'anima che si sublima nella sua frammentarietà.

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Recensione della mostra Il Cinquecento a Firenze visitabile a Palazzo Strozzi di Firenze dal 21 settembre 2017 al 21 gennaio 2018

Il 21 settembre 2017 a Palazzo Strozzi a Firenze si è inaugurata la mostra Il Cinquecento a Firenze. curata da Carlo Falciani e Antonio Natali. Questa esposizione è l’atto conclusivo di una trilogia iniziata nel 2010 con la mostra dedicata a Bronzino e poi nel 2014 dedicata a Pontormo e Rosso Fiorentino.
Sono ammirabili 75 opere (tra dipinti e sculture), suddivise in otto sale, di 41 artisti che ben esprimono quelli che erano i fermenti culturali del tempo. Naturalmente non è possibile nominare tutti i pittori e scultori presenti, ma non è doveroso ricordare nomi come: Michelangelo, Pontormo, Rosso Fiorentino, Bronzino, Giorgio Vasari, Benvenuto Cellini e Giambologna.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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