Mercoledì, 27 Novembre 2024
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Recensione dello spettacolo Novecento, in scena al teatro Lo Spazio il 14 maggio 2017

C’è una nave ormeggiata nel porto, cullata dalle onde e dal canto dei gabbiani. Dinamite nel suo ventre arrugginito, ferito dalla guerra, ormai inutile e abbandonato. E un uomo, nato e cresciuto su quel relitto, quando ancora solcava l’Oceano, che non ha mai toccato la terraferma e porta un nome che sembra uno scherzo…

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Recensione di M'accompagno da me in scena al Teatro Sistina dal 16 al 21 maggio 2017

Attore, autore e interprete brillante, Michele La Ginestra porta in scena uno spettacolo intelligente, divertentissimo, leggero nella forma, ma pieno di sostanza.

In M'accompagno da me, Michele La Ginestra è a processo perché accusato di aver punito, fionda e biglie alla mano, cinquantatré spettatori che durante i suoi spettacoli hanno lasciato il cellulare accesso, divenendo un "serial killer di culi".

La scena si svolge nell'aula giudiziaria di un carcere, nella quale si presenteranno una serie di personaggi, tutti interpretati dall'attore, alcuni chiamati a testimoniare in sua difesa.
Una carrellata di caratterizzazioni divertenti e tutte diverse tra loro che raccolgono i numerosi personaggi creati in tanti anni di carriera da Michele.

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Recensione dello spettacolo Amaluna, in scena a Roma Tor di Quinto dal 30 aprile al 11 giugno 2017

È affascinante vedere l'uomo che supera se stesso e i suoi limiti, è meraviglioso scoprire cosa può fare l'essere umano con il proprio corpo! A mostrarcelo arriva il cirque du soleil: comprenderemo che per salire su una pertica a mani nude o per saltare da un tetto all'altro non servono effetti speciali... basta allenarsi, conoscere e potenziare i propri muscoli e poi controllarli alla perfezione.
Un grande insegnamento per grandi e per bambini, oltre che uno spettacolo imperdibile.

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Recensione dello spettacolo La vita ferma, sguardi sul dolore del ricordo in scena al Teatro India dal 3 al 14 maggio 2017-05-14

“Impuntarsi e decidere di ricordare una persona morta, passato un certo periodo di tempo, è metabolicamente difficilissimo, perché il corpo non vuole, la testa non vuole. Sì, ogni tanto qualche sprazzo di memoria si apre, però tu non sai più i colori, i suoni, i dettagli. È una visione raffazzonata. È il dato conosciuto del presente che cerca di vivificare l’immagine, sempre più imprecisa, e non ci riesce. Perché tutto in te vuole solo andare avanti, vuole vivere il tuo futuro”.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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