Lunedì, 25 Novembre 2024
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Recensione dello spettacolo Effimera di Stefano Benni in scena al Teatro Argot Studio di Roma dal 6 al 18 ottobre 2015

«Io voglio più vita, padre!» (Roy Batty in Blade Runner)

Stando alla sua origine etimologica, “effimero” significa letteralmente “che dura un giorno solo”. Ed un giorno solo dura infatti la vita di Effimera, nuovo personaggio scaturito dalla fantasia visionaria dello scrittore Stefano Benni per dar voce a un suo monologo inedito.

Tutto inizia di notte, con un bozzolo da cui nasce, alle prime luci aurorali, una farfalla, che è anche una fata, e probabilmente anche un'elfa. Lo spazio è un giardino, pieno di enormi fiori coloratissimi, che riempie il piccolo palco dell'Argot.

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Recensione di Hanno tutti ragione, in scena al teatro Piccolo Eliseo dal 7 ottobre al 1 novembre 2015

Il Piccolo Eliseo riapre il suo sipario con una straripante Iaia Forte interprete di Tony Pagoda, cantante cocainomane napoletano arrivato all’apice del successo negli anni ’50.
Tratto dall’omonimo romanzo di Sorrentino, edito nel 2010 da Feltrinelli, questa storia diventa spettacolo teatrale quando Iaia Forte, in occasione del riconoscimento del premio Fiesole al libro, si ritrova a leggerne un capitolo e capisce fin da subito la grande forza linguistica di questo personaggio.

L’attrice napoletana (interprete del film premio oscar “La Grande Bellezza”), nei panni della star trash, dissacrata e per certi versi bukowskiana convince molto. Si fa trovare sul palco con la perenne sigaretta accesa, poco fumata ma fondamentale per darsi un tono, pantaloni attillati e camice sgargianti, giudizi critici sul mondo, sugli altri e sulla vita, un disprezzo sarcastico su tutto ciò che è diverso o semplicemente lontano dal suo essere.

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Recensione di Borges Piazzolla in scena al Teatro Quirino l'8 e il 9 ottobre 2015

 

“Io direi che il tango e la milonga esprimono in maniera diretta qualcosa che i poeti, molte volte, hanno voluto fare con le parole: la convinzione che combattere può essere una festa (…) senza mondo senza un tesoro comune di memorie e vocabili attraverso il linguaggio non ci sarebbe certamente letteratura, ma la musica prescinde il mondo, potrebbe esistere la musica e non il mondo. La musica è volontà è passione; il tango antico, in quanto musica, suole trasmettere in maniera diretta questa bellicosa allegria”.

(Jorge Luis Borges)

Con Borges Piazzolla Giorgio Albertazzi rende omaggio a uno dei più noti scrittori argentini e al grande musicista d’avanguardia Astor Piazzolla. L’incontro tra i due artisti, avvenuto negli anni sessanta, segnerà un momento fondamentale della loro vita (e nella cultura letteraria e musicale del tempo), a compimento di due percorsi legati indissolubilmente da un unico afflato: il tango.

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Recensione di Sirene confuse, in scena al teatro degli Audaci di Roma dal 6 al 11 ottobre 2015

Due artisti dalla forte carica espressiva e dotati di talento si alternano sul palcoscenico a suon di racconti, di arte e di musica: “Sirene confuse” sembra un’antologia dei mille volti di una donna raccontati da un uomo che appare ancora perso nel mistero e nella bellezza di queste sue sirene.

Ci troviamo all’interno di un’acquario immaginario, reso ancor più suggestivo dalla performance di Davide Controni, che durante la messa in scena dipinge su tela le sirene che popolano questo microcosmo. Subito sembra chiaro che l’unico modo per chiamare a sé, intrappolare, le donne è farlo attraverso le canzoni, perché le donne sono come sirene pronte a scivolare via dalla vita di un uomo in qualsiasi momento.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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