Martedì, 05 Novembre 2024
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Recensione dello spettacolo I signori Barbablu di Gerald Verner con Miriam Mesturino e Luca Negroni e con Lucia Ricalzone, Maria Cristina Gionta e Pierfrancesco Mazzoni. Regia di Silvio Giordani. In scena al Teatro Roma dal 26 Marzo 2019 al 14 Aprile 2019

Che non fosse esattamente una coppia di sposi tradizionale lo avevamo subito capito da alcuni comportamenti atipici e frasi equivoche e poco rassicuranti che si scambiavano reciprocamente. D’altronde non sarebbe stata la prima nè l’ultima coppia che si sposa per convenienza...eppure al telefono sono stati così carini, e ad incontrarli dal vivo sembrava stessero talmente bene insieme, da fugare ogni dubbio sul loro amore. Stiamo parlando del sign. Roger Wentworth e di sua moglie Catherine Wentworth (Miriam Mesturino), novella coppia di sposi quarantenni conosciutasi in Svizzera e dopo sei settimane già sposi, limpido esempio del classico colpo di fulmine. Quella che si apprestano a trascorrere in questo delizioso casale della campagna inglese, gestito dalla simpatica e altrettanto invadente vedova, signora Wellington -James, è la loro luna di miele, alla ricerca di silenzio e intimità.

Recensione dello spettacolo Cenere in scena al teatro Trastevere dal 26 al 31 marzo 2019


“Si deve stare bene. Si deve stare bene per forza”. Del resto è la notte più importante dell’anno, la notte di capodanno. Un’altra da spendere insieme per Greta e Gabriel. Una coppia consolidata, affiatata, eppure insolita. I due sposi sono, infatti, molto diversi tra loro e queste divergenze caratteriali emergono in ogni dialogo.
Lei (Ilaria Giorgi) è gioiosa, piena di entusiasmo e voglia di vivere. Lui (Guido Targetti) è serioso, pragmatico, freddo e anche cinico.

Recensione dello spettacolo TOILET in scena al Teatro Sette dal 2 al 17 aprile 2019

 

Ti scappa la pipì, stai guidando e al contempo stai gestendo le chiamate di lavoro al telefono. Poi finalmente scorgi un autogrill e ti fermi a fare ciò che devi.
Ammesso che riesci.
Se chi ti chiama dall’altra parte del cellulare smettesse di tartassarti con le telefonate.
È lì lì, stai per fartela sotto… la fai ma c’è sempre quella telefonata insistente. Alla fine succede quel che non ti aspetteresti mai, che può essere un’ “avventura” o l’inizio di un incubo.

Recensione dello spettacolo Il piacere dell’onestà di Luigi Pirandello, con Alessandro Averone, Alessia Giangiuliani, Laura Mazzi, Marco Quaglia, Gabriele Sabatini, Mauro Santopietro. Regia di Alessandro Averone. In scena al Teatro Vascello dal 2 aprile 2019 al 7 aprile 2019


Anche l’apparenza e la finzione pretendono coerenza perchè il ruolo va rispettato e la forma onorata. Non si può essere attori solo provvisoriamente, per comodità altrui, per coloro che hanno deciso che il nostro entrare troppo nella parte arrecherebbe loro danni e svantaggi. La maschera non ammette intermittenza anche quando confonde le nostre vere identità assimilandole al personaggio. Essa è parte di noi, azi siamo noi, mossi dall’urgenza vitale di salvare le apparenze, mostrando solo ciò che che gli altri vogliono vedere. Ma soprattutto l’apparenza nasconde e incatena la nostra vera natura, quella “ bestia” fatta di impulsività, cattiveria e difetti assolutamente sconvenienti da mostrare in pubblico e a noi stessi, divenuti sempre più maschere da aver perduto l’interezza, mai accettata, della nostra persona.

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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