Recensione dello spettacolo Valium, una commedia anti stress, in scena al teatro della Cometa dal 9 al 27 ottobre 2019
Gli intenti di Valium, una commedia anti stress, sono chiari fin dal momento in cui entriamo in platea in attesa di assistere alla messa in scena. Davanti a noi il sipario è aperto e la scena, che mostra i preparativi di uno spettacolo all’interno di un teatro, già allestita.
Un tavolo, delle sedie ed il palco, del tutto privo delle quinte, profondo e misterioso. Gli attori entrano in scena e si mettono in fila (ricordando un allestimento di Giorgio Latella), pronti a decantare a turno un’interessante riflessione sul ruolo che il compromesso ha nella nostra società. Il compromesso è proprio il cardine del racconto, una volta che ogni attore ha detto la sua ecco che progressivamente ogni personaggio comincia a delinearsi e lo spettacolo ha inizio. La storia raccontata è fin da subito accattivante e coinvolgente.
Metateatro, ovvero un’opera che mette al centro del suo racconto il teatro stesso, in questo caso ampliando il focus sulle difficoltà, oggi, nell’allestire uno spettacolo partendo da zero. Il protagonista è un giovane regista (interpretato da un efficace Cristiano Leopardi) alla ricerca di un produttore per mettere in scena la sua pièce e che dovrà scontrarsi con la dura realtà. Il produttore a cui si rivolge non sta passando un buon momento ma gli suggerisce di accettare l’aiuto di un mafioso (uno straripante Stefano Antonucci) pronto ad investire nello spettacolo a patto però che venga inserita nel cast la sua amante russa (più che convincente l’interpretazione di Marine Galstyan). Tutte condizioni che vanno a minare la sua integrità e che lo porteranno a dover valutare se compiere o meno una lunga serie di compromessi pur di realizzare il suo sogno.
Il compromesso diventa fin dai primi minuti il punto di svolta per il futuro, professionale ma anche privato di ogni personaggio presente sul palco e il suo peso specifico diventa sempre più ingombrante man mano che l’ambizione personale di ogni singolo protagonista comincia ad emergere. La diversità caratteriale, sessuale, soprattutto di pensiero sarà la chiave che andrà a snodare i fili di questa storia. L’accettazione o la mancata accettazione di queste diversità/compromessi decreteranno vinti e vincitori.
Una scrittura frizzante e al passo con i tempi si sposa ad una regia (entrambe di Alessandro Sena) che vede i nove attori sul palco muoversi prima come pedine su una scacchiera, per poi cedere il passo, a maschere calate, a movimenti fluidi e veloci: una frenesia che piace al pubblico in sala.
Lo spettacolo scorre così veloce, facendo ridere e riflettere sui compromessi e sulle contraddizioni con le quali siamo chiamati a scontrarci ogni giorno.
Bello il gioco di luci che crea, per l’intera durata della messa in scena, affascinanti chiaroscuri; peccato però, in particolar modo nella prima parte, per dei tagli di luce perpendicolari che hanno investito alcuni personaggi e che hanno tolto la possibilità di godere a pieno delle espressioni facciali.
I nove attori sul palco offrono tutti una prestazione eccellente, ci ha particolarmente convinto Francesco Sgro nel ruolo “dell’assistente” del produttore mafioso, incaricato di sorvegliare l’amante russa durante le prove dello spettacolo. La sua interpretazione ha reso il suo personaggio ancora più contraddittorio e coinvolgente.
Scommessa vinta dall’Ingegner Barattolo che ha scelto di aprire la stagione della Cometa con Valium, una commedia che ha disteso i nervi anche degli spettatori più nervosi.
Enrico Ferdinandi
12 ottobre 2019
informazioni
di Alessandro Sena
con Stefano Antonucci, Giorgio Carosi, Marine Galstyan, Raffaele La Pegna, Cristiano Leopardi, Giada Lorusso, Valeria Romanelli, Vittoria Rossi, Francesco Sgro
assistente alla regia Simonetta Di Coste
regia Alessandro Sena
dal 9 al 27 ottobre 2019 al Teatro della Cometa di Roma
Leggi l’intervista ad Alessandro Sena a questo link: https://www.laplatea.it/index.php/interviste/5039-alessandro-sena-il-mio-valium-racconta-i-compromessi-della-vita.html