Lunedì, 25 Novembre 2024
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"Il poliziesco realistico era un sottogenere che si era inventato lui, proprio in quell'articolo (Raymond Chandler) [...] il capoclasse della scuola dei duri, attribuendogli  (a Dashiell Hammett) il merito di aver tolto il delitto dal vaso di cristallo del poliziesco all'inglese, per buttarlo in mezzo alla strada, in restituzione alla gente che lo commette per ragioni concrete e non semplicemente per fornire un cadavere a dei lettori oziosi"

 

(Oreste Del Buono,dal saggio "Il diabolico Marlowe" postfazione alla sua traduzione del "Grande sonno" di Raymond Chandler)

                                 

Recensione dello spettacolo “la vita che ti diedi”, in scena al Teatro Quirino.

Una morte, quella di un figlio, segna l’esistenza di una madre, Donn’Anna Luna, che sarà divisa fra l’accettazione e il rifiuto della scomparsa. Questa tragedia di Pirandello, scritta per Eleonora Duse, come lui stesso affermò in una lettera è uno dei suoi scritti più profondi e duri. Si parla di uno dei temi più laceranti nella vita di una persona, la perdita di un figlio è qualcosa che sembra innaturale, fuori dagli schemi, da rifiutare a priori quindi.

Recensione dello spettacolo "nuda proprietà" in scena al teatro Ghione dal 4 al 21 dicembre.

Rodolfo Laganà si svela al pubblico romano nella sua più intima nudità. A guardare la locandina dello spettacolo verrebbe quasi da pensare, e molti spettatori prima di entrare a teatro lo hanno pensato veramente, di trovarlo nudo, nel senso fisico, superficiale. 

Quello che troviamo sul paco del Ghione è in realtà un Laganà che nasconde molta profondità. Una profondità celata dietro a battute comiche, più o meno scontate ma pur sempre gradevoli, che riguarda temi importanti del vivere. I vestiti rimangono aderenti alla sua pelle quindi, quelli messi a nudo sono i suoi segreti, i suoi occhi sono quelli che si raccontano e che raccontano, con l’esperienza di un uomo vissuto, giunto come dice lui alla fatidica “mezza età”, delle cose della vita che più lo hanno trasformato e fatto riflettere.

Recensione di "Tu! Ognuno è benvenuto" in scena al Teatro Vascello di Roma

 

    "Ogni uomo aspira a conoscere la legge,come mai allora in

                                                                                       tutti questi anni nessuno all'infuori di me ha chiesto di entrare?"

 

                                                                                                                      ( Il Processo, F. Kafka,1925)


                                                       

 

Solo per la sera in cui deciderete di andarlo a vedere il Gran Teatro aprirà le porte a chiunque,addirittura vi inviterà a salire e a sedervi sui posti disponibili sul palco mentre i suoi reclutatori vi scruteranno attentamente e con piglio quasi maniacale senza fare differenza fra chi si trova al di qua e chi si trova al di là della barricata.

Per il Gran Teatro chiunque può avere le attitudini e le qualità giuste che gli permettano di entrare a far parte del suo staff, e ai suoi reclutatori non interessa se siete uomo, donna, adolescente, anziano, bambino o adulto, perchè ognuno di noi, se supera i loro attenti esami, può diventare: IL CANDIDATO n.1!!!

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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