Lunedì, 25 Novembre 2024
$ £

Recensione de FÄK FEK FIK, le tre giovani in scena al teatro Sala1 di Roma nei giorni 9 - 10 - 11 gennaio 2015

Così come Tarkovskij partendo dal finale di "Picnic sul ciglio della strada" dei fratelli Strugackij girò "Stalker", allo stesso modo il laboratorio teatrale SCH.lab partendo dal finale del dramma "Le Presidentesse" di Werner Schwab da vita improvvisando sul palco a "FÄK FEK FIK

Et de longs corbillards, sans

tambours ni musique,

Défilent lentement dans mon âme; l'Espoir,

Vaincu, pleure, et l'Angoisse atroce,despotique,

Sur mon crâne incliné plante son drapeau noir.

(Spleen, I fiori del Male, Charles Baudelaire, 1857)

 

Quando sul finire degli anni '80 scrisse "Le Presidentesse" prima parte della triologia dei "Drammi fecali", il drammaturgo austriaco Werner Schwab poneva sul palco con sarcasmo e dissacrazione tre figure femminili non più giovani e ai margini di una società ipocrita, piena di miseria, sogni infranti e barlumi di speranza accecati dal pungente odore dell'alcool...

recensione di Go down, Moses in scena al teatro Argentina dal 9 al 18 gennaio 2015

Il sipario è già aperto quando il pubblico comincia ad entrare in sala. Molti dei presenti non se ne accorgono ma lo spettacolo è già cominciato, prima del previsto. Difatti al posto del sipario è posta una tela bianca (in gergo tulle) che funge da filtro e che rimarrà lì per tutta la durata dello spettacolo. Lascia intravedere cosa avviene ed allo stesso tempo dà possibilità al palco di vivere in una dimensione tutta sua. 

Sono in sala, è piena, sono le 21, lo spettacolo non è ancora iniziato, dietro il sipario nessun segno di vita e il pubblico inizia a  farsi irrequieto.

Davanti ai miei occhi inizia un concitato scambio di noccioline e pistacchi, mentre da fila a fila rimbalzano i messaggi urlati e gesticolati che si fanno conoscenti e amici separati dalla dura legge della fila e del numero di posto stampati sul biglietto da poco comprato.

   "Cosa dovremmo usare

                                                                                                                              Per riempire gli spazi vuoti

                                                                                                                              Dove eravamo soliti parlare?

                                                                                                                              Come posso riempire le

                                                                                                                              caselle finali?

                                                                                                                              Come posso completare il muro?"

                                                                                                                                 (Empity spaces, Pink Floyd, 1979)






Dal limitare del palco un cameriere, uno come tanti altri (uno come tanti altri di noi; chi non ha mai fatto il cameriere almeno una volta nella vita?) prende le ordinazioni (dal pubblico) mentre dietro di lui assistiamo (e in parte intuiamo) alla ripetitiva e vuota routine del "dietro le quinte" di un ristorante come lo sono infiniti altri.

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter per scoprire gli sconti sugli spettacoli teatrali riservati ai nostri lettori