Recensione de La Tredicesima notte, in scena la teatro Sala Uno dal 17 al 22 febbraio
Luce soffusa, sparsi nell'aria pochi rami appesi a dei fili pressoché invisibili, che in penombra sembrano comporsi a formare un albero. Una sorta di barriera di filo spinato separa la scena da un al di là misterioso. Pochi secchi rovesciati, il tutto perimetrato da un arco scenico incantevole, la navata centrale della cripta. Cosa accadrà durante la tredicesima notte? Mi chiedo. Niente a che vedere con l'omonimo romanzo di Carlo Sgorlon: in questa occasione, è il Bardo immortale il riferimento dell'opera. Un rumore inaspettato, poi l'ingresso a poco a poco dei personaggi, sulle note di un pezzo blues: musiche originali di Sergio Ferrari, Andrea Mieli e Valentina Criscimanni, per la regia di Imogen Kusch.