Lunedì, 25 Novembre 2024
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"Voglio essere considerato un poeta jazz che suona un lungo blues in una jam session d'una domenica pomeriggio."         (Jack Kerouac)

 



All'interno del progetto Singolare/Plurale abbiamo seguito "Sogno di una notte di mezza estate" in una particolare  jam session teatrale che ha visto, il 25 febbraio, sul palco del Brancaccino: Lorenzo Acquaviva, Elena Arvigo, Roberto Corradino, Giandomenico Cupaiolo, Nicola Danesi, Roberto Latini, Valentina Picello, Lorenzo Profita, Roberto Rustioni, Federica Santoro, Andrea Trapan improvvisare sul noto testo di Shakespeare per la drammaturgia di Francesca Macrì.

Ovviamente la messa in scena è stata condizionata da un eptalogo che prevedeva che i liver ricevessero il copione 36 ore prima dello spetacolo e vietava prove collettive e incontri clandestini sia pure per provare una singola battuta. Erano concessi solo minimi contatti telefonici per, mail o skype.

Il 27 febbraio il Teatro Centrale si è trasformato in un circo, ospitando i professionisti di un'arte eterna che instancabilmente, da tempo immemore, incuriosisce lo spettatore. L'ingresso di due trampolieri innamorati inaugura lo show, finché una coppia di ballerini conquista lo spazio con la prima coreografia.

Lo spettacolo è diviso in tre momenti, intervallati da pause per i cambi di scena: il primo atto riscalda l'atmosfera cominciando a catturare il pubblico, nel mentre intento a pasteggiare.Le passioni amorose sono il tema dominante della serata: le esibizioni sono guidate da intrecci tempestosi tra le pedine di una scacchiera vivente, alcune delle quali alle volte osservano gli accadimenti dai lati del palco. Il bianco naturalmente trionfa sulla scena, seguito immediatamente dal COLORE rosso: incantevoli le maschere sbrilluccicanti dei personaggi. Sullo sfondo, delle proiezioni contribuiscono a scandire i vari passaggi dello spettacolo.

Recensione de Adesso che hai scelto, in scena al teatro Due Roma il 24 - 25 -26 febbraio 2015

Mimmo Sorrentino

Mimmo Sorrentino sale sul palco e ci spiega lo spettacolo che sta per mettere in scena.

Ci dice come tutto sia nato l'anno scorso dai suoi sabato pomeriggio (24 per l'esattezza) passati su Radio TRE nel programma Piazza Verdi e ci spiega anche che lo spettacolo lo costruiremo noi attraverso le nostre scelte. L'unica certezza che ci da e che a fine spettacolo ci inviterà a scrivere una breve poesia che andrà a formare insieme a tutte le altre la poesia della serata.

Non tutti lo sanno e chi ne sa qualcosa relega queste due antichissime forme di teatro alla sola visione dei bambini.

In realtà questo tipo di teatro nasce per gli adulti e ha rappresentato per secoli una forma di ingegnosa espressione artistica popolare e (non) dove le storie non vengono raccontate attraverso attori in carne ed ossa ed il palco è calcato da  burattini, marionette, fantocci, pupazzi, oggetti, ombre e silhouette.

Tecniche che il cinema delle origini e il cinema sperimentale hanno adoperato e ancora oggi adoperano (lo so, la computer grafica sta omologando tutto) nel realizzare animazioni.

Dal 20 al 22 febbraio il Teatro furio camillo ci ha proposto una rassegna di tre spettacoli dove in sala gli adulti erano molti più dei bambini.

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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