Lunedì, 25 Novembre 2024
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Con amore Marc e Bella Chagall: una vita pervasa dall'amore come una fiamma che brucia

Recensione  ...con amore Marc e Bella Chagall  in scena al Teatro Due il 18 e il 25 maggio 2015

"Bella scriveva come viveva, come amava, come accoglieva gli amici. Le sue parole, le sue frasi sono una patina di colore sulla tela…Le cose comuni, le persone, i paesaggi, le feste ebraiche, i fiori – questo era il suo mondo, questi erano i suoi soggetti"   (Marc Chagall)

 

Il giorno che nacque Moishe Segal i cosacchi entrarono a Vitebsk per un pogrom. Diedero fuoco alla Sinagoga e a diverse case, compresa quella di suo padre, mercante di aringhe. Il piccolo Moishe ne sarà tratto in salvo tra il fumo e le fiamme e per tutta la vita sosterrà con ironia di " essere nato morto" lui che, invece, insieme alla moglie, fu simbolo stesso della Vita e del piacere e voglia di vivere.

 Sul finire degli anni '10 del 1900 nella città di Vitebsk un biscotto fatto senza le uova  fu il casuale punto d'incontro tra  Marc e Bella, figlia di ricchi orefici ebrei.

La scintilla fece divampare immediatamente una amore che attraverserà mezzo secolo di storia e mezza Europa per fermarsi poi negli Stati Uniti d'America.

Infatti anche se inizialmente divisi dalla partenza di Marc per Parigi, dove si sentirà incompreso da tutti gli avanguardisti (troverà un vero amico solo in Apollinaire, che tra le tante cose lo farà esporre a Berlino) che non facevano altro che redigere manifesti, formare correnti artistiche e catalogare e catalogarsi in nuovi gruppi, Marc ritornerà sempre alla sua Vitebsk dalla sua Bella, con la quale, nei periodi di separazione, intratterrà una fittissima e appassionata corrispondenza.

Insieme vivranno la "grande illusione" della rivoluzione Bolscevica e lo scoppio e il protrarsi di Prima e Seconda Guerra Mondiale; quest'ultima li costringerà, poiché ebrei, a fuggire in USA in attesa che l'Umanità ritrovasse la ragione persa ancora una volta.

Una storia d'amore vissuta profondamente quella di Marc e Bella, un amore che continuerà a bruciare anche dopo la morte di lei avvenuta all'alba del loro ritorno in Europa alla fine del secondo conflitto mondiale e che sicuramente ancora oggi sta divampando dalle loro anime ricongiunte.

Un racconto, questo, che ci fa riflettere su come le nostre esistenze di oggi, persi in prodigi tecnologici e vite virtuali, abbiano persa la bellezza (che è essenza stessa della vita e materia di cui sono fatti anche i sogni) che risiede nella poesia che si trova nelle cose semplici di tutti i giorni: un fiore, il volo di una farfalla, un biscotto fatto senza le uova, un sorriso sincero...

 

Fabio Montemurro

21 maggio 2015

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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