Questa settimana il mondo si è fermato per un evento di costume che, dal 1951, prosegue ininterrotto il suo percorso: il Festival della canzone italiana, meglio noto come Festival di Sanremo. Odiato, amato, seguito, snobbato, ma comunque tra i più longevi eventi dello spettacolo italiano del dopoguerra; ha visto non tantissimi film dedicati a lui e al suo mondo. La maggior parte di questi appartengono alla categoria dei “musicarelli”, cioè un genere che, attraverso una trama fittizia tenuta da attori importanti, usavano cantanti allora di moda, le cui canzoni dell’ultimo album facevano da sfondo alla trama. Pensiamo a Gianni Morandi e il suo “Non son degno di te”: nel ’65 ne venne girato un film! E proprio a questo genere appartiene la pellicola nota come Destinazione Sanremo del 1959, diretto da Domenico Paolella.
Un treno che sta portando degli spettatori alla nona edizione del Festival di Sanremo nell’omonima città viene bloccato in una sperduta stazione di un paese di montagna. Rassegnati, decidono di vedere tutto dalla tv della stazione e vivranno vicissitudini sia amorose, come quella di Anna e Nino; sia comiche, come quella dello zio capostazione di Nino con un’anziana vedova.
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